LA SERIE A, SETTORE GIOVANILE PER SETTORE GIOVANILE



BARI Settore giovanile in calo rispetto agli anni d’oro, l’esplosione improvvisa di Grandolfo ha sorpreso tutti, persino in società: se la squadra fosse rimasta in corsa fino all’ultima giornata, probabilmente non avrebbe neanche esordito. Qualche talento nella classe ’93, buona annata anche i ’94, usciti negli ottavi girone contro la Roma campione in carica.

BOLOGNA Primavera ormai da tempo lontana dalle posizioni di vertice, ultimo risultato di rilievo le promozioni (non recentissime) in prima squadra di Casarini (classe ’89) e Francesco Della Rocca (’87, fratello di Luigi, campione d’Italia Allievi nel 2001 e d’Europa nel 2003, con l’under 19). Alle prese con i ben noti problemi di reclutamento, in una zona ricca e non così densamente popolata, da condividere con Parma e Piacenza, non lontano dall’area d’influenza delle milanesi, la società sta provando a rimediare con qualche inserimento dall’estero, ultimi della serie gli spagnoli Cruz e Gavilan.

BRESCIA Una finale del campionato Berretti quest’anno, una semifinale con la Primavera l’anno scorso, vari Nazionali, a partire dal miglior trequartista e dal miglior portiere del calcio giovanile italiano, Lorenzo Tassi e Nicola Leali: il vivaio del Brescia è in salute. Molto ampio – una decina solo tra Primavera e Berretti – il ricorso a giovani stranieri, dopo l’eccellente riuscita, sul piano economico, delle operazioni Hamsik e Savio Nsereko, campione d’Europa under 19 nel 2008 con la maglia della Germania.

CAGLIARI Vivaio autarchico ormai da anni, precedenza assoluta ai giocatori sardi: scelta coraggiosa, specialmente quando capitano annate con pochi talenti. Però le cose non vanno male: oltre al 25enne Pisano, spesso capitano, in prima squadra è arrivato anche il ’91 Ragatzu, e presto potrebbe toccare al difensore centrale Del Fabro, classe ’93, al momento il miglior giocatore del settore giovanile. Mai vinto uno scudetto, ma non se ne fanno certo un problema.

CATANIA Vivaio non certo di prima fascia, l’unico giocatore in serie A è il 21enne Fabio Sciacca, frenato da una lunga serie di problemi fisici dopo le ottime prestazioni all’esordio, nel 2008-09, che lo fecero diventare anche un punto di forza dell’under 20. Le cose cambieranno radicalmente quando entrerà a pieno regime il nuovo centro sportivo di Torre del Grifo, con tanto di nuova foresteria e nuovi campi per il settore giovanile, il risultato più importante degli ultimi anni è stata la vittoria dei Giovanissimi Nazionali nella fase finale della Manchester Cup, che ha portato alla partecipazione alla fase mondiale, sfidando squadre del calibro di Valencia, Universidad de Chile e Orlando Pirates.

CESENA Lontana dalle finali da un po’, in prima squadra il solo Giaccherini proveniente dal vivaio, rispetto alla mezza dozzina di elementi degli anni belli. Ma qualcosa si muove: due anni fa, con Francesco Rocca, ci furono sei convocati nella sola nazionale under 20, nati tra il 1989 e il 1991: Luca Ricci, 7 chiamate, Teodorani, Rosseti, Tattini, Caidi e Petti.

CHIEVO Settore giovanile in fase ascendente ormai da anni, compensando un bacino d’influenza da dividere con l’Hellas e con i club veneti e lombardi con un ampissimo ricorso al mercato straniero, una dozzina solo nell’ultima Primavera, uscita ai play-off contro la Fiorentina. L’anno prima era andata ancora meglio, fuori nei quarti di finale contro il Genoa di El Shaaarawi che sarebbe poi diventato Campione d’Italia. Strettissimi, come per la prima squadra, i rapporti con l’Inter, che si è presa nel corso degli anni i migliori talenti della casa, da Alfonso a Rigione, fino a Tallo e Fochesato, buoni anche quelli col Milan.

FIORENTINA Il classico settore giovanile gestito da Pantaleo Corvino: una montagna di soldi, tanti stranieri, brasiliani sin dai Giovanissimi, e africani pure, i risultati arrivano, solo nella scorsa stagione una Coppa Italia vinta, un Viareggio perso in finale, un’eliminazione nel campionato Primavera in semifinale ai rigori, uno scudetto Giovanissimi, una finale all’Arco di Trento. E due anni fa era arrivato il tricolore Allievi, con gli stessi ’92 che hanno fatto la fortuna della Primavera di quest’anno, rinforzata peraltro da due fuoriquota nella formazione titolare – Seculin e Masi – e da due giocatori approdati tornati nelle giovanili dopo aver giocato in prima squadra come Salifu e Boadu Acosty. Tanti i Nazionali di categoria: la società viola ha i migliori ’95 d’Italia, eccellente anche l’annata dei ’96.

GENOA Negli ultimi anni è diventata una potenza: Viareggio nel 2007, con Torrente in panchina, Coppa Italia nel 2009, scudetto l’anno dopo, il primo. E nel 2007 sarebbe arrivato anche il primo titolo Allievi, se Paloschi non avesse fatto due gol nei primi 4’ in una finale scudetto, e il terzo al 20’, contro una squadra rossoblu che non aveva per squalifica il suo uomo migliore, Andrea Signorini. Il talento migliore, El Shaaarawi, è nato a Savona, facendo la trafila sin da ragazzino, Perin lo sono andati a prendere a Pistoia, eccellenti anche i colpi piazzati all’estero: la società ha ingaggiato spesso ragazzi considerati di valore mondiale, da Forestieri fino a Rivaldo Gonzales, è andata decisamente meglio con Diego Polenta, seguito con grandissimo interesse dal Barcellona, e Boakye, già a segno in serie A, per un problema cardiaco (poi risolto) emerso nelle visite mediche saltò all’ultimo l’ingaggio di Abel Hernandez, approdato al Palermo un anno dopo. Rapporti molto stretti col Milan, grazie ai quali la società ha messo le mani, tra gli altri, su un elemento di primo livello come Giacomo Beretta, che pure a Genoa non ha ancora mai giocato.

INTER Insieme alla Fiorentina, la squadra che spende di più nel settore giovanile, e non a caso coi viola sono stati tanti gli scontri in finale, dal campionato Allievi 2008-09 fino a quelli di quest’anno, Viareggio e Arco di Trento, vinto in goleada dall’annata migliore del vivaio, i ’94. La Primavera – deludente, nonostante il Viareggio vinto, in relazione ai fortissimi investimenti – ha chiuso l’anno con nove stranieri, altrettanto lunga la serie degli acquisti arrivati – quasi tutti a titolo oneroso – da società professionistiche italiane, da Benedetti (Torino), a Bardi e Dell’Agnello (Livorno), fino a Faraoni (Lazio), Natalino (Crotone), Lussardi (Piacenza), Tallo (Chievo), Mannini (Siena) e Longo (Treviso). Interessante l’idea, invece di allestire la Berretti, di dare in prestito a una società amica i ragazzi appena usciti dagli Allievi: il sorprendente Sassuolo che arrivò ai quarti del Viareggio 2010 era nato così, imperniato su tre finalisti del campionato Allievi dell’anno prima, il portiere Gallinetta, il centrocampista Jirasek e l’attaccante Mame Thiam, tutti tornati alla base l’anno dopo.

(Francesco Oddi - 25 luglio ’11 - 1/CONTINUA)