ALBERTO AQUILANI

Centrocampista
Nato a Roma il 7 luglio 1984
Esordio in A: 10 maggio 2003, Roma-Torino 3-1

1999-00 ROMA A 0 0 0 0
2000-01 ROMA A 0 0 0 0
28 2001-02 ROMA A 0 0 0 0
21 2002-03 ROMA A 1 0 1 0
21 2003-04 TRIESTINA B 41 4
23 2004-05 ROMA A 29 0 8 0
8 2005-06 ROMA A 24 3 12 3
2006-07 ROMA A 13 1
2007-08 ROMA A 21 3
2008-09 ROMA A 14 2
2009-10 LIVERPOOL A 18 1
2010-11 JUVENTUS A
2011-12 LIVERPOOL A 0 0
Ago.2011 MILAN A

(legenda)

Il giocatore scelto per sostituire Montolivo, un tempo aveva Montolivo come suo sostituto: 7-8 anni fa, quando il settore giovanile in Italia era una corsa a due tra Roma e Atalanta, Alberto Aquilani era considerato il regista del futuro, e l’ex capitano viola, più giovane di un anno, il piano B, l’erede che sarebbe intervenuto in caso di fallimento del primo. Estate 2003, l’Italia di Berrettini si laurea campione d’Europa under 19, non era mai successo e non succederà più: c’era Pazzini davanti, Chiellini sulla fascia sinistra, Potenza in difesa, ma la vera stella era il talentino della Roma, in mezzo al campo. L’anno successivo l’Italia ci riprovò, stesso commissario tecnico e stesso modulo, Montolivo al posto di Aquilani in cabina di regia, niente da fare, mancato l’accesso alla semifinali.

Lo stimavano in azzurro il giovane Aquilani, lo stimavano alla Roma, lo stimavano all’estero: nel 2000 ne giocò un altro di Europeo, con l’under 16, e l’Arsenal si mise in testa di portarlo a Londra, quando ancora non andava di moda venire a rubare i talenti nei settori giovanili di casa nostra. Era una fissazione di Liam Brady, l’ex centrocampista di Juventus e Sampdoria divenuto capo degli osservatori dei Gunners: Alberto non aveva ancora 17 anni, lo voleva anche il Chelsea, a Londra andrò il padre, Claudio. Aveva già la penna in mano, chiese un giorno in più per pensarci, poi decise di rimanere alla Roma: l’Arsenal si sarebbe fatto risentire anni dopo, durante l’ennesimo Europeo, questa volta con l’under 21, quando era già un affermato giocatore di serie A.

A Trigoria lo consideravano “Il Principino”, l’edere di Giuseppe Giannini: Daniele De Rossi, più vecchio di dodici mesi, è esploso solamente a 19 anni, lui veniva considerato un campioncino da quando ne aveva 15, e vinse lo scudetto Giovanissimi insieme a Corvia e a Marco Paoloni, una vita prima dello scandalo scommesse. Esordì in Primavera in coppia con Gaetano D’Agostino, erano entrambi assistiti da Zavaglia, appena Capello chiese a Sensi di prendergli Davids Moggi ne approfittò per provare a portarli alla Juventus. Era il 2002, otto anni prima del suo approdo in bianconero, la scorsa estate: lampi di classe ma in una squadra che affonda, i bianconeri tirano troppo sul prezzo del riscatto, prendono Pirlo a costo zero, e il ragazzo torna al Liverpool. C’era arrivato nel 2009, venti milioni di euro per rompere il cordone ombelicale con la Roma, dove Pizarro e De Rossi sembravano due intoccabili, e i debiti dei Sensi imponevano sacrifici: lo aveva chiesto Rafa Benitez, che però riuscì a lavorarci poco, per quei problemi fisici che gli hanno fatto saltare anche il Mondiale del 2010, lui che due anni prima si era fatto gli Europei di Austria e Svizzera. Due settimane fa ha compiuto 27 anni, tre mesi fa è diventato padre di una bambina, Aurora, avuta dall’attrice Michela Quattrociocche, in questi giorni sta facendo la preparazione col Liverpool. Il suo procuratore proprio ieri ha dichiarato che resterà lì, non gli ha creduto nessuno.

(Francesco Oddi - Corriere Fiorentino - 22 luglio ’11)



La carriera in nazionale (figc.it)