LUZAYADIO BANGU

Centrocampista
Nato a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) il 10 ottobre 1997
Esordio in A: -

2006-07 ATALANTA A 0 0 0 0
2007-08 ATALANTA A 0 0 0 0
2008-09 ATALANTA A 0 0 0 0
2009-10 FIORENTINA A 0 0 0 0
2010-11 FIORENTINA A 0 0 0 0
2011-12 FIORENTINA A 0 0 0 0
2012-13 FIORENTINA A 0 0 0 0
2013-14 FIORENTINA A 0 0 0 0
37 2014-15 FIORENTINA A

(legenda)

“Il ragazzino che la Fiorentina ci ha portato via? Erano anni e anni che non vedevo un talento del genere, in quella fascia d’età”. Il talento di cui si parla si chiama Luzayadio Bangu, congolese, 13 anni ancora da compiere, e quello disposto a giurare sulle sue qualità è Mino Favini, uno dei santoni del calcio giovanile italiano, l’uomo che da vent’anni tiene in piedi l’Atalanta tirando fuori dal vivaio i campioncini che poi sistemano squadra e bilancio. Bangu, a suo parere, poteva essere uno di quelli, se la Fiorentina non si fosse messa di mezzo, portandolo via giusto un anno fa.

Solo che lui è stato talmente convincente nel tessere le lodi del bambino prodigio, che il presidente nerazzurro Percassi si è messo in testa di riportarlo a casa. “A giorni chiederò un incontro a Diego e Andrea Della Valle – ha dichiarato pubblicamente martedì sera – sono dei signori e sicuramente ci metteremo d’accordo, ma questo ragazzino lo riporterò a casa”. Solo che non sarà facile, tenendo conto che la Fiorentina crede talmente tanto nelle sue potenzialità da utilizzarlo con i Giovanissimi Nazionali, classe ’95, lui che è del ’97. “Di dicembre ’97, per la precisione, i 13 anni li deve ancora compiere – continua Favini – e l’età è quella, perché da noi era arrivato cinque anni fa, quando ne aveva 7, e quando i ragazzi sono così piccoli non puoi mica barare, te ne accorgi se uno è più grande. Ci lavoravamo da anni, ce lo hanno soffiato sotto il naso facendo trasferire tutta la famiglia: gli avranno offerto dei soldi, un lavoro, un contributo per l’affitto. E noi, ora, se riuscissimo a riprendercelo, dovremmo pareggiare l’offerta. Noi, come settore giovanile, non potremmo farlo, non possiamo investire certe cifre per un bambino, per quanto bravo. Certo, se poi è il presidente a volerlo…”

(Francesco Oddi - Corriere Fiorentino - 16 luglio ’10)