CHRISTIAN BATTOCCHIO

Centrocampista
Nato a Rosario (Argentina) il 10 febbraio 1992
Esordio in A: 27 febbraio 2011, Palermo-Udinese 0-7

2006-07 NEWELL'S O.B. A
2007-08 NEWELL'S O.B. A
2008-09 UDINESE A 0 0 0 0
2009-10 UDINESE A 0 0 0 0
18 2010-11 UDINESE A 1 0 0 0
18 2011-12 UDINESE A 0 0 0 0
38 Ago.2012 WATFORD B 0 0 0 0

(legenda)

Occhio a Battocchio, lo slogan viene da sé. Cristian Battocchio dell’Udinese, 19enne argentino con radici italiane, a Treviso e dintorni, ha impressionato giovedì sera nell’inferno di Celtic Park, in Europa League. Francesco Guidolin lo ha piazzato sul centro-sinistra e il ragazzo non si è spaventato. Visione di gioco e passaggi, lucidità di pensiero e aggressività. Sul volo di ritorno dalla Scozia si discuteva: a chi assomiglia? «Se devo partecipare al gioco - ha sorriso Guidolin -, dico Pizarro». Il «Pizarrino», però, punta su un altro romanista: «Nel mio ruolo guardo Gago».

Battocchio è cresciuto nel settore giovanile del Newell’s Old Boys, la squadra di Rosario in cui si è formato un certo Leo Messi. Cristian è stato così precoce che a 14 anni lo hanno convocato per il ritiro della prima squadra. Un bambino tra i grandi. «Ricordo che mi allenavo con Cardozo (paraguaiano oggi attaccante del Benfica, ndr) e con Spolli (difensore del Catania, ndr). Ero piccolo, sì. Verso la fine del 2008 è arrivata l’Udinese e mi sono trasferito in Italia. Allievi, Primavera, la prima squadra. Sto migliorando». Battuta: «Sono alto 1 e 70 come Di Natale. Beh, senza scarpe sono uno e 69...».

Battocchio è l’ennesimo esempio di come lavora l’Udinese sul mercato. I talenti vanno scovati nelle culle, prima che diventino troppo cari per le tasche dei Pozzo. Gli osservatori del club friulano «trottano» ovunque, in Sudamerica e Africa più che altrove, e hanno la vista lunga. Battocchio è stato acquistato a 16 anni per 200.000 euro e al padre è stato offerto un posto nel vivaio dell’Udinese: «Papà si chiama Eduardo e conosce Messi. A Udine ha allenato gli Esordienti, adesso però non lavora più lì». È presto per azzardare previsioni, il ragazzo è agli inizi, però sarà difficile che l’Udinese ci rimetta: già oggi Cristian vale tanto di più dei 200.000 euro investiti.

A Udine c’è tradizione di grandi registi. Negli ultimi anni in Friuli hanno apprezzato Johan Walem, la mente dell’Udinese di Alberto Zaccheroni, poi David Pizarro, il metronomo di Luciano Spalletti, e Gokhan Inler, il «driver» del quarto posto 2011. Walem, pensa te la combinazione, allena Battocchio in Primavera: «Ormai Cristian è aggregato alla prima squadra, io lo vedo poco. Ha personalità, capisce il gioco in anticipo. Ha passo e passaggio, tira bene i calci piazzati. Per me dà il meglio davanti alla difesa». Alla Pirlo? «Sì, però Cristian è più veloce».

Il riferimento a Pirlo, un assist per parlare di Nazionale. Battocchio è munito di passaporto italiano ed è convocabile in azzurro. Ciro Ferrara lo ha visionato per l’Under 21 e con la penuria che c’è in giro chissà che un giorno il «Batt» non arrivi alla Nazionale vera e propria. Guidolin l’ha fatto esordire in Serie A il 27 febbraio scorso, nell’epico 7-0 di Palermo. Ventidue minuti al posto di Inler, di fatto un passaggio di consegne. Se continuerà così, Battocchio avrà presto le chiavi del gioco dell’Udinese.

(Sebastiano Vernazza - La Gazzetta dello Sport - 1 ottobre ’11)