SIMONE BEZZICCHERI

Attaccante
Nato a Roma il 6 aprile 1993
Esordio in A: -

2003-04 LODIGIANI C2 0 0 0 0
2004-05 ROMA A 0 0 0 0
2005-06 ROMA A 0 0 0 0
2006-07 ROMA A 0 0 0 0
2007-08 ROMA A 0 0 0 0
2008-09 SALERNITANA B 0 0 0 0
2009-10 PARMA A 0 0 0 0
Gen.2010 ROMA A 0 0 0 0
2010-11 ROMA A 0 0 0 0
2011-12 GROSSETO B 0 0 0 0
Ott.2011 ALBALONGA Ecc.

(legenda)

A Firenze a veder segnare in Primavera un ragazzino del ’93 ci sono abituati, visto che Khouma el Babacar ne ha già piazzati sei, ma sabato a Fiesole il gigante senegalese non c’era, e sul tabellino dei marcatori c’è finito un ragazzino con la carnagione chiara, i rossi sulle guance, e un talento non ancora del tutto sbocciato. Quando Simone Bezziccheri, 16 anni compiuti il 6 aprile, ha preso palla sulla linea di centrocampo il tempo regolamentare era scaduto da due minuti, e la Fiorentina non era riuscita sbloccare lo 0-0 contro una Salernitana che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Quando l’ha scaraventata in rete con un gran tiro dal limite, a raccoglierla nel sacco è andato Andrea Seculin, già fatto debuttare dall’under 21, che sabato era protetto da Massimiliano Tagliani, pupillo di Francesco Rocca e capitano dell’under 20, uno stopper preso a peso d’oro dal Brescia.

Il ragazzino, entrato cinque minuti prima, che ha (virtualmente) eliminato il costoso giocattolo viola a Salerno invece ci è arrivato a costo zero, dopo quattro anni di settore giovanile della Roma, quasi tutti passati nell’ombra di un altro numero 10, Amato Ciciretti, il più considerato della dozzina di ragazzi che nel 2004 passarono da Formello a Trigoria, scatenando una rovente polemica tra Mimmo Caso e Bruno Conti. Stramaccioni, tecnico degli Allievi Nazionali, tra i due preferiva Bezziccheri, lo fece esordire sotto età di due anni, e chiese di aggregarlo anche per le fasi finali: gli fu risposto che era meglio di no, perché il tecnico dei Giovanissimi, nonostante 10 gol in 26 partite – tra cui i due di Roma-Lazio 2-0, davanti agli osservatori dell’under 15, venuti per un raduno poi fatto saltare per paura di facilitare il lavoro ai talent scout inglesi – lo aveva mandato in panchina nelle ultime tre gare, a eliminazione diretta, e promuoverlo coi grandi sarebbe stato come sconfessare il suo operato.

Il padre lo venne a sapere, e quando a fine giugno gli fu proposto il rinnovo rispose di conseguenza, la società non si preoccupò troppo di fargli cambiare idea. Ci ha guadagnato la Salernitana, e persino la Lazio: Daniel, il fratellino undicenne, sembrava destinato ai Pulcini di Sandro Tovalieri, e invece gli ha già segnato, ma con la maglia biancoceleste, giusto venerdì scorso.

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 29 aprile ’09)