DANILO BUSCIA
Attaccante
Nato a Roma il 7 settembre 1993
Esordio in A: -
2003-04 | URBETEVERE | dil. | |||||
2004-05 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2005-06 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2006-07 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2007-08 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2008-09 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2009-10 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2010-11 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2011-12 | ROMA | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
(legenda)
(Valeria Meta - Il Romanista - 23 marzo ’11)
C’erano centosettantasei giorni dentro quel destro scagliato verso la porta del Lecce quasi senza guardare: fosse finito in rete anziché finire sopra la traversa di pochi centimetri, davvero per Danilo Buscia la vita sarebbe tornata alla normalità. Partire dalla panchina, subentrare a metà ripresa, buttarla dentro con la freddezza di un serial killer: era questa la sua vita, prima che il brutto infortunio di inizio stagione lo tenesse fuori per quasi sei mesi, un lunghissimo inverno fatto di riabilitazione e fisioterapia, mentre i compagni della Primavera spadroneggiavano nel loro girone di campionato centrando anche la finale di Coppa Italia. La Primavera per Buscia è cominciata con un paio di giorni d’anticipo rispetto al calendario, sabato scorso a Trigoria contro il Lecce, quando ha dato il cambio a Caprari a un quarto d’ora dalla fine e che le brume invernali fossero davvero alle spalle l’ha detto il destro - fulminante ma di poco alto - con cui ha sfiorato il 5-0 nemmeno un minuto dopo essere entrato.
Ne aveva di voglia di giocare Danilo, a caccia di rivincita dopo un inizio di stagione da dimenticare: il 24 settembre, durante la rifinitura di Roma-Crotone, va a saltare di testa ma cadendo appoggia male il piede destro. Rottura del quinto metatarso, la diagnosi. Due mesi fra gesso e tutore, quindi la visita per verificare la corretta formazione del callo osseo. I risultati sono poco confortanti, nonostante le sedici ore di magnetoterapia cui si sottopone ogni giorno. A ridosso di Natale gli ortopedici del Gemelli intervengono con le onde d’urto per velocizzare la guarigione: stavolta funziona e il 10 gennaio Danilo può tornare ad assaggiare il campo. Per essere nuovamente aggregato ai compagni serve un altro mese, passato per lo più in palestra a lavorare per riatletizzare il piede, ma la notte comincia a volgere finalmente al termine. La prima convocazione stagionale arriva per la gara di Coppa Italia mercoledì scorso a Firenze. Una città che gli evoca bei ricordi, visto che proprio contro i viola ha messo a segno il suo gol più importante nella stagione passata con gli Allievi, quello del definitivo 3-2 al termine di una partita epica, che i ’93 rimontarono nel secondo tempo quando erano sotto di due gol. Anche allora partiva dalla panchina.
Quello dell’attaccante di riserva (8 gol in 26 presenze, di cui solo uno segnato partendo titolare, peraltro nell’unica gara giocata dall’inizio alla fine) che entra con la maglia numero 18 e lascia il segno nel giro di pochi minuti è un ruolo che lo ha accompagnato lungo tutto il campionato Allievi, il sesto con la maglia giallorossa. Buscia fa parte del nucleo originario dei ’93 (insieme a Ciciretti, Amendola, Bongoura, Bezziccheri, Pigliacelli e Politano), quello che nel 2004 formava gli Esordienti di Massimo Lana e dove lui era approdato dall’Urbetevere. Il giorno più importante della sua giovane carriera Danilo se l’è fatto tatuare sulla coscia: 17 giugno 2010, campione d’Italia. Dopo una sospensione lunga cinque mesi e mezzo, la storia è ricominciata. E se stavolta Buscia non ha segnato, magari è perché invece della 18 indossava la maglia numero 17.