DANILO CATALDI

Centrocampista
Nato a Roma il 6 agosto 1994
Esordio in A: -

2005-06 SANGIOVANNESE C1 0 0
2006-07 SANGIOVANNESE C1 0 0
2007-08 SANGIOVANNESE C1 0 0
2008-09 FIORENTINA A 0 0 0 0
2009-10 FIORENTINA A 0 0 0 0
2010-11 FIORENTINA A 0 0 0 0
2011-12 FIORENTINA A 0 0 0 0
28 2012-13 FIORENTINA A

(legenda)

Esordì come allenatore vincendo 14 partite su 14, Vincenzo Montella, coi Giovanissimi della Roma: a gennaio, al Torneo di Bastia Umbra, incontrò la Fiorentina, perse per la prima volta e anche male: 3-0. Neanche tre anni dopo, la stella di quella squadra, Leonardo Capezzi da San Giovanni Valdarno, centrocampista di regia con Maradona e Gerrard come idoli, è già andato in panchina con lui in serie A. «Si ricordava, si ricordava – spiega dal ritiro dell’Under 18, di cui è capitano – appena ci ha visto ci ha fatto: siete cresciuti. Si ricordava di me, di Gulin, di Lezzerini: praticamente di quelli che ha portato in ritiro a Moena». Le stelle di un’annata straordinaria che però non ha mai vinto nulla. «Gli eterni secondi: come si dice, si arriva a Roma e non si vede mai il Papa. Adesso invece in Primavera siamo primi, pur avendo una squadra giovanissima».

A dettare i tempi ci pensa lui: quello che Pizarro fa in prima squadra, Capezzi lo fa agli ordini di Semplici. «David mi ha un po’ preso sotto la sua ala protettiva: tanti consigli, una bravissima persona, oltre che uno dei migliori dieci giocatori al mondo, in quel ruolo. Forse anche meno di dieci: Pirlo, Xavi e lui. Forse De Rossi, anche se per me è meglio come mezz’ala. Nello spogliatoio lo stanno a sentire: in campo lavora, fuori è un punto di riferimento. Come il capitano, Pasqual, o Jovetic, che ha un’umiltà straordinaria. Uno col suo talento, che bisogno avrebbe di venire da un ragazzino a dargli consigli? L’umiltà è la sua forza, altrimenti, dall’infortunio che ha avuto non sarebbe tornato più forte di prima. Quello che ci tiene di più è Viviano, lo dimostra il casino che ha fatto per tornare a Firenze. Lui e Camporese sono i soli toscani della squadra, anche se per me torna presto pure Piccini, che sta facendo bene allo Spezia. E poi ci siamo noi giovani, incluso il mio amico Lezzerini, che ha mezzi straordinari e farà sicuramente strada, e pure se è di Roma ormai è un fiorentino acquisito. Anche se quando mi fermo a battere le punizioni mi lascia col suo secondo, Bacci. Come Viviano, lui non se ne occupa: o con Bacci, o con Lupatelli e Neto. Ma con loro è più difficile».

Una delle sue punizioni, il mese scorso, gli è valsa la doppietta in un 3-0 alla Juventus Primavera che ha fatto parecchio rumore: solo che la palla non era entrata, ha preso il palo senza mai varcare la linea. «È sempre bello rubare contro la Juventus: la rivalità coi gobbi la sentiamo pure noi. Loro hanno una squadra costruita per vincere il campionato, e noi siamo davanti. D’altronde con noi hanno sempre perso: quel torneo in cui battemmo Montella facemmo la finale con la Juventus: finì 4-0». Sembra una vita fa, ora lui e Montella stanno sullo stesso campo. «Stavo in vacanza a Riccione, c’era mezza squadra: io, Lezzerini, Cola, Bacci, Bandinelli, Venuti... Dovevamo stare una settimana, dopo tre giorni chiama il team manager, e io e Lezze ce ne siamo tornati a Firenze, una settimana di ritiro e poi Moena. Bellissima esperienza, volevo non finisse mai. Anche se, nonostante il ritiro, quello che fermano per squadra per gli autografi non sono io, è Rosa Gastaldo, per il reality che abbiamo fatto su Mtv».

(Francesco Oddi - Corriere Fiorentino - 23 ottobre ’12)


La carriera in nazionale (figc.it)