In Primavera fa spesso la differenza, resta da vedere se riuscirà a farla anche con gli adulti: Allegri se lo è portato in panchina in serie A, ma non lo ha ancora fatto debuttare. Adrià Carmona Perez è un fantasista cresciuto nel settore giovanile del Barcellona, che nel 2009 con la Spagna under 17 chiuse al terzo posto (segnando tre gol) il Mondiale under 17, dietro alla Svizzera dell’ex viola Seferovic e alla Nigeria (padrona di casa) dei laziali Emmanuel e Onazi. Un anno dopo il 18enne Carmona, non trovando sbocchi rilevanti con la prima squadra blaugrana, ha firmato per il Milan a parametro zero. Lo scorso anno era l’alternativa al coetaneo Simone Verdi, che in estate, passando al Torino, gli ha lasciato il posto da titolare. Fisicamente poco dotato, basso e leggerino, Dolcetti gli ha disegnato intorno la squadra, piazzando alle sue spalle un centrocampo a tre, davanti a lui un centravanti alto e robusto (Comi), affiancato da una seconda punta (quasi sempre Ganz, ultimamente Speziale).

E Carmona ha risposto alle attese: col sinistro fa quello che vuole, batte angoli e calci di punizione, e spesso salta due o tre avversari per calciare in porta da fuori area. Al momento è a 5 gol in campionato, alcuni di pregevolissima fattura. Ma il Milan in cui sta facendo furore, nonostante la presenza di vari elementi al limite d’età come Comi, Bertoni e De Sciglio, ha mancato i primi due grandi appuntamenti, uscendo nel girone al Viareggio, e raggiungendo la semifinale di Coppa Italia con la Roma, uscendo però con un passivo decisamente pesante, due sconfitte su due, la prima per 6-1. Per cui, se non arriverà l’esordio, il reale valore del mancino cresciuto nel Barcellona, che a vent’anni compiuti affronta avversari quasi sempre più giovani di lui, e che molto deve ancora crescere sul piano della continuità, rimarrà un punto interrogativo.
(Francesco Oddi - 10 aprile ’12)