FEDERICO CARRARO

Centrocampista
Nato a Padova il 23 giugno 1992
Esordio in A: 16 maggio 2010, Bari-Fiorentina 2-0

2005-06 PADOVA C1 0 0 0 0
2006-07 FIORENTINA A 0 0 0 0
2007-08 FIORENTINA A 0 0 0 0
47 2008-09 FIORENTINA A 0 0 0 0
45 2009-10 FIORENTINA A 1 0
36 2010-11 FIORENTINA A 0 0 1 0
20 2011-12 MODENA B
Feb.2012 PRO VERCELLI C1
2012-13 PRO VERCELLI B 1 0
2014-15 LP

(legenda)

“Quel gol sbagliato sotto la Fiesole? Diciamo che è stata l’emozione di trovarmi di fronte alla Curva piena. Certo, a dirla tutta, non l’avevo presa molto bene”. Ha cominciato la settimana a Coverciano Federico Carraro, in ritiro con l’under 20 di Francesco Rocca: è il più giovane del gruppo, ma ha già qualcosa da raccontare, due presenze in Coppa Italia, contro Chievo e Lazio, e l’impressione è che non sia finita qui. “Prandelli dice che sono entrato con personalità? Se lo dice lui è Vangelo. È stata un’emozione bellissima, speriamo di continuare a lavorare coi grandi, e di ripagare la fiducia che hanno riposto in me”. Una fiducia che viene da lontano, dalla stagione 2005-06, quando Carraro a 13 anni faceva i Giovanissimi Nazionali con il Padova, andava in under 16 sotto età di due anni (“Eravamo io e De Vitis, che poi è venuto alla Fiorentina con me, e in estate è andato via”) e lo voleva tutta Italia. “Le richieste? A quanto ne so oltre alla Fiorentina c’erano Roma, Inter, Juventus, Udinese, Atalanta e Milan, che poi era la squadra per cui facevo il tifo da bambino. Ma la Fiorentina è la squadra che più di tutte mi ha fatto sentire importante, parte di un progetto. E così, dopo gli inizi alla Piovese, la squadra del mio paese, Pieve di Sacco, e cinque anni al Padova, mi sono ritrovato a Firenze”.

Quest’anno, dopo averne passati tre al convitto, è andato a vivere da solo (“Quando gioco in casa viene da me mia madre, tre giorni a settimana”), quest’anno ha cominciato a girare sul serio. “Ho fatto il Mondiale under 17 in Nigeria, sono andato in ritiro con l’under 21, e sono stato a Liverpool con la prima squadra, andando pure in panchina, oltre agli impegni con la Primavera: fino a domani (oggi, ndr) sono qui con l’under 20, giovedì anticipo di campionato a Piacenza, e poi cominciamo a pensare al Torneo di Viareggio”. Al Mondiale era partito in panchina, al termine della prima gara si era già conquistato il posto. “Il mister, Pasquale Salerno, mi aveva detto: noi siamo qui per quello che abbiamo fatto al Campionato Europeo, e tu non c’eri. Ti faccio giocare, ma all’inizio è giusto che parti in panchina, anche per rispetto per i compagni. Tanto lo so che se entri poi non esci più. Ed è andata proprio così: mi giocavo il posto con El Sharaawi (del Genoa, che tredici mesi fa lo ha fatto esordire, facendolo diventare il più giovane calciatore utilizzato nel campionato 2008-09, ndr), sono entrato nel secondo tempo della prima gara, ho segnato il gol partita, non sono più uscito, e lui non ha giocato più. Mi dispiace per lui, che in questi giorni è in under 20 con me, ma il calcio è così”.

Nel club, invece, è stato il compagno di reparto Babacar a entrare e segnare, nella stessa gara in cui ha esordito lui in Coppa Italia con il Chievo. “Nessuna invidia per il gol, sono contentissimo per lui. È fortissimo, le potenzialità che ha lui non le ha nessuno. Magari dovrebbe mettere un po’ la testa a posto, e capire che in campo dovrebbe sacrificarsi di più, che poi è la cosa in cui sono più migliorato io, da quando sono qui a Firenze. Ma in fondo, se fa quello che fa lì davanti, va bene anche così”.

(Francesco Oddi - Corriere Fiorentino - 27 gennaio ’10)



La carriera in nazionale (figc.it)