DAVIDE CINAGLIA

Difensore
Nato il 10 aprile 1994
Esordio in A: -

2004-05 RACING CLUB dil.
2005-06 ROMA A 0 0 0 0
2006-07 ROMA A 0 0 0 0
2007-08 ROMA A 0 0 0 0
2008-09 POMEZIA Ecc.
2009-10 PRO ROMA dil.
2010-11 TORINO B 0 0 0 0
2011-12 TORINO B 0 0 0 0
2012-13 TORINO A 0 0 0 0
2013-14 FERALPI SALÒ C1

(legenda)

Da Trigoria a Pomezia il passo può essere lunghissimo, anche se abiti dove hanno costruito il Cimitero Laurentino, metà strada esatta. Ma quando sei stato per tre anni nelle giovanili della Roma a prepararti per i Giovanissimi Nazionali, il primo anno in cui ti puoi giocare uno scudetto, e poi lo scudetto se lo giocano i tuoi compagni, mentre tu ti ritrovi coi Provinciali del Pomezia, all’epoca in Eccellenza, ti viene voglia di mollare tutto. Davide Cinaglia, 18enne difensore centrale dai piedi buoni, non lo ha fatto, e quest’anno lo scudetto se lo giocherà sul serio, col Torino Primavera: primo ostacolo la Lazio, nei quarti possibile scontro con la “sua” Roma. «Che non ho mai smesso di tifare, neppure quando mi mandarono via, e fu proprio una bella botta. Giocavo al Racing Club di Tovalieri, feci il torneo “Di Bartolomei” sotto età e mi ritrovai alla Roma, con i vari Verre, Matteo Ricci, Frediani e Cittadino. Quando andai via, l’anno al Pomezia fu il peggiore della mia carriera. Ma in Curva Sud ci andavo lo stesso».

Un anno al Pomezia, quello dopo al Pro Roma, a Largo Preneste: società storica, ma l’approdo più frequente da lì è Trigoria, e se ci sei già passato è tutto più difficile. «Invece il Torino mi chiamò per un raduno, vicino Cuneo, davanti a Comi e Benedetti. Eravamo una venticinquina, richiamarono solamente me e Mangni, un ragazzo di colore che poi andò via quasi subito, ora sta all’Atalanta. Mi dissero: il ritiro lo fai in prova, con gli Allievi Nazionali, poi vediamo se tenerti. Andai di corsa: non avevo nulla da perdere, non avrei mai pensato a una seconda possibilità tra i professionisti. Me lo dissero il 30 agosto, che sarei rimasto. Poi all’Arco di Trento, abbiamo incontrato la Roma in semifinale e l’abbiamo eliminata: una soddisfazione enorme». E ora c’è la Lazio, e forse di nuovo i giallorossi. «Pensiamo alla prima, che per me è un derby: con la Roma li battevamo sempre. Ma ora sarà tutto diverso. Per me e per Vita, l’altro romano di questo Toro, ex Romulea e Vigor Perconti. Ma lui è della Lazio…».

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - primo giugno ’12)