Sette giorni prima, nell’andata degli ottavi del campionato Giovanissimi Nazionali tra Roma e Atalanta, era toccato a Bertolacci, che domenica ha giocato la seconda gara intera di fila, e in tutta la stagione non gli era mai successo, al ritorno è stata la volta di Marco D’Alessandro, talento cristallino in attesa di rilancio dopo che una forte influenza l’aveva tolto di mezzo nella fase cruciale della stagione, e l’ottima capacità di adattamento di Crescenzi sulla sua fascia di competenza ne aveva ritardato il reinserimento in squadra. L’occasione della trasferta di Bergamo non era certo quello che si dice un rientro soft, ma il centrocampista, arrivato in estate dalla Lazio, se l’è cavata alla grande, mandando in crisi un giocatore come Luca Perico (nessuna parentela con il tecnico), con cui a dicembre aveva condiviso la convocazione per il Torneo di Natale, l’oceanico raduno di selezione per l’under 16 dell’anno prossimo. Stramaccioni lo ha messo a far coppia con Voccia in attacco, ruolo inedito ma non troppo, visto che da centrocampista esterno si è sempre occupato più di offendere che di coprire, a sinistra nel primo tempo, a destra, dove aveva sempre giocato, nella ripresa, ed in entrambe le versioni è stato una spina nel fianco per la miglior difesa del campionato. L’impresa non è riuscita, ma per l’andamento della partita nessuno può rimproverarsi nulla. Tantomeno uno che dal derby del 5 marzo ha giocato solamente due spezzoni che sommati non arrivano neppure a mezz’ora. (Francesco Oddi - 29 maggio ’06)
La carriera in nazionale (figc.it)