“Per chi tifo? Per la Roma: con mio padre sono andato a vederla un sacco di volte…”. È andata a vederla allo stadio e l’ha fermata in campo la Roma Federico Di Francesco: un rigore di capitan Verre era valso il vantaggio degli Allievi Nazionali giallorossi a Pescara, l’1-1 lo ha firmato il figlio di un vecchio amico come Eusebio. Anche il giorno prima, per Di Francesco jr, era stato da ricordare: esordio sotto età nel campionato Primavera, ancora contro la Roma, 1-4 il finale, nessuna colpa visti i soli 3’ in campo. Il padre non c’era: arrivato per il settore giovanile e ben presto promosso alla guida della prima squadra, era in campo a Livorno. Ieri mattina sì, defilato in tribuna, proprio sopra la porta dove il ragazzo ha segnato il gol più importante dei suoi 16 anni: la Roma si presentava con 8 vittorie su 9 gare (unica sconfitta ad Ascoli: c’era il figlio di Emidio Oddi, ma è rimasto in panchina), in testa alla classifica prima e dopo l’1-1. Esterno di centrocampo, maglia numero 7 e senso del gol in eredità (“questo è il terzo, quest’anno”), il giovane Di Francesco ha pure rischiato di giocarci, nella Roma. “Venni a fare un provino a Trigoria, mio padre doveva allenare proprio i ’94. Poi lui rinunciò, preferendo non spostarsi da Pescara, e saltò tutto”.

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 6 dicembre ’10)