SAMUELE LONGO

Attaccante
Nato a Valldobbiadene (TV) il 12 gennaio 1992
Esordio in A: 13 maggio 2012, Lazio-Inter 3-1

2005-06 TREVISO A 0 0 0 0
2006-07 TREVISO B 0 0 0 0
2008-09 TREVISO B 0 0 0 0
2009-10 INTER A 0 0 0 0
81 Feb.2010 PIACENZA B 0 0 0 0
2010-11 INTER A 0 0 0 0
Feb.2011 GENOA A 0 0 0 0
81 2011-12 INTER A 1 0 0 0

(legenda)

Con i suoi gol – su tutti quello all’Ajax nella finale della Next Generation Series – il centravanti dell’Inter Primavera Samuele Longo ha dato a Stramaccioni una discreta mano per sedersi sulla panchina della prima squadra. E il tecnico lo ha ricambiato facendolo allenare col gruppo dei grandi. «In estate avevo fatto il ritiro con la prima squadra, con Ranieri un allenamento, Stramaccioni mi ha portato con sé appena è stato promosso. Nessuno di noi si aspettava quello che è successo, ovviamente siamo tutti molto contenti che sia arrivato lì: ora dovrà confermare quanto di buono si è detto sul suo conto, partita per partita. Ma lui è uno bravo a farsi rispettare, non credo che avrà problemi in un gruppo di grandi professionisti come quelli dell’Inter. Ce la farà: ha un grande potenziale, e sta cominciando a farlo vedere».

Anche Longo qualcosa di buono la sta facendo vedere: Di Biagio in under 20 lo preferisce al milanista Comi, 23 reti in 21 presenze con la Primavera, ieri se lo è portato a Copenhagen, domani amichevole con la Danimarca. Non male, per uno che tifava Inter ancor prima di giocarci («Per Ronaldo, quello vero») ma che poi, una volta arrivato, per due stagioni di fila è stato sostanzialmente rimandato a settembre. «Ho giocato per cinque anni a Treviso, mi ha preso l’Inter e poi mi ha girato al Piacenza, dove mi allenavo coi grandi. Lo scorso anno sono tornato, ma avevo davanti Dell’Agnello e non trovavo moltissimo spazio, così sono andato via di nuovo, il girone di ritorno l’ho fatto col Genoa. La mia caratteristica migliore è la grinta, la capacità di non mollare mai, di dare il massimo per la squadra. Ma devo migliorare in tutto. Anche sotto porta: più gol arrivano, meglio è».

Quando non arrivavano i suoi, di gol, ci pensava quello che giocava alle sue spalle, il fantasista Daniel Bessa, con l’altro attaccante titolare, Livaja, che si piazzava largo a sinistra. Una situazione che si potrebbe riproporre anche in prima squadra, appena tornerà disponibile Sneijder. Ma Longo, coraggioso in campo, timido e riservato fuori, preferisce non sbilanciarsi. «Il mister con noi girava un po’ le carte, a seconda dell’avversario che affrontavamo. Ma l’idea di gioco, se venivi a vedere le partite, capivi che era sempre la stessa».

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 18 aprile ’12)


La carriera in nazionale (figc.it)