GABRIELE MARCHEGIANI

Portiere
Nato a Roma il 3 giugno 1996
Esordio in A: -

2008-09 FUTBOLCLUB dil.
2009-10 ROMA A 0 0 0 0
2010-11 ROMA A 0 0 0 0
2011-12 ROMA A 0 0 0 0
2012-13 ROMA A 0 0 0 0
2013-14 ROMA A 0 0 0 0
92 2014-15 ROMA A

(legenda)

Due leggende e due campioni, due figli fuori posto e un nipote: Marchegiani giocherà nella Roma con Di Livio, Rocca con la Lazio lo ha già fatto, a giorni firmerà anche Marco Losi. Ai primi di luglio è arrivata la conferma via raccomandata di una bocciatura già appresa per telefono: nel febbraio del 2008, quando Francesco Totti raggiunse e superò il record di nonno Giacomo, 386 presenze con la Roma in campionato, Losi jr aveva ancora dieci anni, e già una maglia giallorossa addosso, da settembre avrà la divisa di un altro colore, celeste coi bordi bianchi. Lo stesso salto della barricata compiuto da un suo coetaneo dal cognome pesante: aveva 28 anni Francesco Rocca quando l’Italia vinse il Mondiale, 29 quando la Roma si portò a casa lo scudetto, 26 quando lasciò il calcio giocato, tradito dai legamenti del ginocchio, 43 quando nacque Alessandro, che nella stagione 2006-07 si affacciò a Trigoria. La società non aveva ancora allestito la squadra dei ’97, ma i più bravini avevano cominciato a respirare l’erba del Fulvio Bernardini ancor prima del tesseramento: toccò a Marco Losi, terzino destro bambino, che poi il fine settimana tornava da nonno, al Valle Aurelia, per giocare le gare di campionato, e toccò ad Alessandro Rocca. Che durò poco: con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto Kawasaki lo portò via quasi subito, e il ragazzo si è ritrovato negli Esordienti della Lazio.

Una scelta coraggiosa, come quella fatta un anno e mezzo fa da Angelo Di Livio, uno che lasciò la Roma da giocatore della Primavera, nell’85, tornandoci solamente nel 2006, per allenare gli Allievi Coppa Lazio. Con lui Lorenzo, classe ’97, che i tecnici di Trigoria considerarono da subito molto più che il figlio di un collega: bravo davvero, dicevano, ma dopo un anno e mezzo Angelo – che stava per perdere il posto, ma non lo sapeva ancora – decise di riportarlo alla sua scuola calcio, il Delle Vittorie, perché la distanza da casa rischiava di creargli problemi con la scuola vera.

Un anno e mezzo dopo il doppio lieto fine: Di Livio padre nello staff di Marcello Lippi, mentre Di Livio figlio è riuscito dove non ce l’hanno fatta gli eredi di Core de Roma e Kawasaki. Mentre i suoi coetanei del ’97 giocavano 9 contro 9 negli Esordienti, lui faceva i Giovanissimi Coppa Provincia sotto età: il mese scorso, il derby con la Lazio che valeva il titolo regionale è finito solamente ai rigori e lui è stato il primo a presentarsi sul dischetto, tornandoci pochi minuti dopo, perché per decidere quella gara ce ne sono voluti trentadue. Li ha segnati entrambi, non è stato sufficiente, Lazio in festa, con tanti ringraziamenti a Luca Chessa, il portierino del ’96 che li aveva tenuti in corsa durante dei regolamentari a senso unico. Il ragazzo che forse ha convinto la società biancoceleste a non puntare su un portiere che per storia familiare sembrava prima o poi destinato a finire nel centro sportivo dove il padre si è allenato per dieci anni, Gabriele Marchegiani del Futbolclub: la Roma, che con la società di Via degli Olimpionici aveva già avviato una proficua collaborazione, lo ha già preso per la prossima stagione.

(Francesco Oddi - Il Corriere della Sera - 27 luglio ’09)