IBRAHIMA MBAYE
Difensore
Nato a (Senegal) il 19 novembre 1994
Esordio in A: 25 agosto 2013, Livorno-Roma 0-2
2009-10 | INTER | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
2010-11 | INTER | A | 0 | 0 | 0 | 0 | |
33 | 2011-12 | INTER | A | 0 | 0 | 0 | 0 |
33 | 2012-13 | INTER | A | 0 | 0 | 2 | 0 |
15 | 2013-14 | LIVORNO | A | ||||
(legenda)
(Matteo Dalla Vite - La Gazzetta dello Sport - 23 luglio ’12)
«Ibra, che numero di maglia vorresti?». E lui, Ibrahima M'Baye, risponde al volo: «La tre non c'è, quindi... la 33». Nessuno gli chiede il perché, ma il perché c'è. La storia della scelta di Ibra è dolcissima: un giorno Luca Facchetti - figlio di Giacinto che è vice allenatore di Sergio Zanetti della Berretti/Juniores dell'Inter - lo invita a casa propria e gli racconta la storia del padre. Aneddoti, fotografie, tutta la grandezza di Giacinto. Ibrahima esce colpito, rapito, affascinato. Così, quando prima del ritiro di Pinzolo gli chiedono di scegliere un numero lui dice 33: in onore di Facchetti.
La storia di Ibrahima M'Baye è anche qui: un ragazzino classe '94 che nelle giovanili gioca col 3 (in prima squadra quel numero è stato ritirato) e che tutto ad un tratto finisce per dare un altro senso al ricordo di Cipe. Ibra-per-tutti nasce in Senegal e proprio lì lo scova il suo manager, Beppe Accardi: lo trova a Guediawaye, cittadina ai bordi di Dakar in cui c'è l'Etoile Lusitana, un villaggio progettato da un portoghese nel quale si raccolgono bambini dalla strada e li si nutre, li si fa studiare e giocare a calcio. La nuova vita di M'Baye comincia lì, quando - complice il padre che lavora in Italia, a Pavia - Accardi lo porta in prova all'Inter e l'Inter non se lo lascia scappare: in quel momento Ibra ha 14 anni, e poco alla volta scala gradini fino a giocarsi il Trofeo Tim da titolare.
Ibra è destro naturale e mostra una personalità naturalissima: nasce come centrocampista centrale ma in queste varie partite pre-campionato Strama lo inserisce (da titolare) prima da terzino destro, poi da centrale e anche da terzino sinistro. Magari un giorno arriverà un campione su quelle corsie, ma intanto lui cresce, sbaglia, impara, soprattutto giocando.
Lo descrivono umilissimo, è doppio campione d'Italia (Juniores e Primavera), si è fatto fare due parastinchi in carbonio sui quali ha scritto il nome della sua mamma naturale (Muna) e di Antonella, moglie di Accardi che lui considera la sua seconda madre. Ibra, assieme a Coutinho ma anche ad altri che Stramaccioni mette alla prova sul campo che scotta, è la nuova parentesi che piace all'Inter, quella dei giovani. Sul sito del club è inserito nella «rosa» della prima squadra. Col numero 33, un doppio ricordo.