RICCARDO PERPETUINI

Centrocampista
Nato a Latina il 4 agosto 1990
Esordio in A: 17 maggio 2009, Palermo-Lazio 2-0

2004-05 LAZIO A 0 0 0 0
2005-06 LAZIO A 0 0 0 0
2006-07 LAZIO A 0 0 0 0
2007-08 LAZIO A 0 0 0 0
99 2008-09 LAZIO A 1 0
99 2009-10 LAZIO A 2 0
88 Gen.2010 CROTONE B 9 0
16 2010-11 LAZIO A 0 0 1 0
Gen.2011 FOGGIA C1

(legenda)

Là in mezzo, dove c’è da sudare, correre, recuperare palloni e impostare il gioco, bisogna restare sempre concentrati. Il rischio è alto, perché a centrocampo si vincono le partite. Lo dicono tutti, lo insegnano i maestri della tattica. Ed è in quel punto che Riccardo Perpetuini sta costruendo la sua fortuna e quella della Lazio di Sesena. Biondo, soldatino puntale e instancabile, Perpetuini viene considerato il “tedesco” del gruppo, il panzer in grado di immolarsi al sacrificio quando le cose sul campo non girano al meglio.

Cresciuto nelle giovanili della Lazio, dopo la lunga trafila con le varie formazioni del settore giovanile (nove anni tra pulcini, giovanissimi, allievi e berretti) è arrivato alla corte di Sesena, un anno fa. Il fisico non era ancora strutturato per affrontare da titolare il campionato primavera, ma le indiscusse qualità tecniche-tattiche hanno messo l’allenatore nelle condizioni di aspettarlo. Anzi, di più. Perpetuini cresce con il gruppo dei classe ‘90, quello vincente, che in questi anni ha raggiunto con merito le finali nazionali delle varie categorie. Storiche quelle con i Giovanissimi Nazionali perse all’ultimo atto contro l’Atalanta; oppure due stagioni fa, con gli Allievi Nazionali, sfumate per mano del Genoa. Anche per questo la mentalità dell’instancabile centrocampista, assicura Sesena, è di quelle «vincenti». Certo, ma non sbruffona.

Da due anni Perpetuini, originario della provincia di Latina, ha deciso di staccarsi dai genitori e avvicinarsi ai compagni e al campo di gioco. Prima l’esperienza all’interno di una casa-famiglia e, da quest’anno, la (quasi) totale indipendenza nella dependance di una villa a Bracciano, dove Perpetuini si arrangia tra pulizie, studio (liceo scientifico) e relax. «Questo mi ha responsabilizzato», garantisce. Non è tutto. La forte passione per la Lazio («da Curva Nord»), la voglia di arrivare in prima squadra, ma anche, e in parallelo, quella di seguire le orme del padre odontoiatra. Il tutto in un concentrato di tecnica e grinta da vero leader silenzioso.

(Giorgio Burreddu | Il Corriere dello Sport-Stadio | 27 dicembre 2008)