FAUSTO PICCIRILLO

Attaccante
Nato a Eboli (SA) il 15 febbraio 1985
Esordio in A: -

2001-02 LAZIO A 0 0 0 0
2002-03 LAZIO A 0 0 0 0
2003-04 LAZIO A 0 0 0 0
2004-05 PRO EBOLITANA Ecc.

(legenda)

Nel balletto degli attaccanti che si alternano nel settore giovanile della Lazio, Fausto Piccirillo ha un ruolo particolare. E’ colui che parte come bomber di riserva e riesce sempre, nel corso dei mesi, ad acquistare la fiducia di tutti gli allenatori. E’ successo già da 4 anni, da quando, cioè, giovanissimo, lascia Napoli per cercare fortuna a Roma. Lo staff biancoceleste ha sempre creduto in questo ragazzo, classe 1985, genio e sregolatezza al tempo stesso. Maradona e Cassano, però, sono esempi ancora lontani di giocatori arrivati in serie A ed affermatisi con squadre importanti. Piccirillo comincia con i Giovanissimi Nazionali pur essendo, per età, aggregabile ai Regionali. Con il passare del tempo si trasferisce con gli Allievi Nazionali e con la Primavera giocando sempre sotto età.

La vita, intanto, gli offre una città come Roma, bella e brutta al tempo stesso. Bella per il posto, i monumenti, le sue opere d’arte, brutta perché lontano da casa non è facile vivere soprattutto per chi porta nel cuore il suo paese. Lo sguardo furbo, la capacità di intuire (da buon napoletano) una frazione di secondo prima cosa succederà poi, la voglia di emergere in fretta. Piccirillo è così, chi lo conosce dice che come seconda punta potrebbe sfondare, il futuro è il suo, vede la porta come pochi. In panchina, però, scalpita. E questo, considerato il turn-over obbligatorio cui le società sottopongono le rose in questi anni, non è che per lui sia il massimo della vita. La sua benzina è il gol. E’ per questo che scende in campo: l’obiettivo di fare sempre il proprio dovere. A chiunque sia capitato di vederlo in campo balza subito agli occhi. Per una vaga somiglianza con quel Gianni Califano che, passata la trentina, sta continuando a segnare a Chieti. In questa stagione Palermo ed Avellino (doppietta ad entrambi) hanno imparato a conoscerlo al pari di Reggina e Messina (un gol a testa). Ma anche perché esce dal campo sempre con la maglia sudata e con la consapevolezza di aver dato tutto.

Con l’esplosione di Delgado, Caso ha deciso, all’inizio della stagione, di puntare sulla coppia gol che più sembrava complementarsi. Nove gol in due (6 Piccirillo e 3 Delgado) danno l’idea dell’assortimento. A febbraio è arrivato Claudio De Sousa, un altro gioiellino, scuola Lodigiani, che vorrebbe e potrebbe giocare. Perciò la concorrenza aumenta e non sarà facile, per lui, trovare lo spazio giusto. A giugno, essendo 1985, la Lazio dovrà contrattualizzarlo insieme a De Angelis. Per lui si profilano all’orizzonte le porte di una serie C o, meglio ancora, la D dove, essendo in età di lega, sarebbe sicuramente titolare. Proprio come chiede lui.

(Mario Gaetano - Il Corriere dello Sport - marzo 2004)



La carriera in nazionale (figc.it)