MARCO PRETI

Centrocampista
Nato a Roma il 21 aprile 1997
Esordio in A: -

2006-07 TESTACCIO dil.
2007-08 ROMA A 0 0 0 0
2008-09 ROMA A 0 0 0 0
2009-10 ROMA A 0 0 0 0
2010-11 ROMA A 0 0 0 0
2011-12 ROMA A 0 0 0 0
2012-13 ROMA A 0 0 0 0
2013-14 ROMA A 0 0 0 0

(legenda)

L’ultimo romanista cresciuto a Testaccio è la più bella sorpresa degli Allievi Nazionali, e il primo merito del tecnico che fino a qualche mese fa lavorava coi grandi, al fianco di Andreazzoli: era un talento incompiuto Marco Preti, un centrocampista alto, elegante, e dai piedi molto buoni, che però ruotava sempre, e non s’imponeva mai. Con Roberto Muzzi è sbocciato: prima lo ha riportato nel vecchio ruolo di trequartista, poi reinventato seconda punta, accanto al gigante Calì (anche lui in crescita). Risultato: 5 gol nelle prime 5 giornate – tra cui l’1-0 di domenica alla Juve Stabia, destro a fil di palo dopo appena 4’ – assist, dribbling e giocate a testa alta. “Gli altri anni trovavo meno spazio – spiega il ragazzo – e cambiavo spesso ruolo, ho fatto il trequartista come il mediano davanti alla difesa. Oggi mi sento maturato, diverso: merito di mister Muzzi, che ha creato un ottimo gruppo, che può arrivare lontano”.

Romano di Monteverde, padre tassinaro e madre estetista, Preti non è il primo della famiglia ad approdare a Trigoria: il cugino, Patrizio Severini, classe ’92, era il capitano dei giovanissimi Regionali di Stramaccioni. Un giorno, sul campo della Cisco, uscirono in barella lui e uno che giocava poco: il suo infortunio sembrava un po’ meno grave, erano tutti preoccupati per l’altro, che sembrava essersi lesionato il crociato, non il collaterale. E invece l’altro, Federico Viviani, saltò una mezza dozzina di partite, lui a 13 anni perse una stagione e mezza, e a 21 ha già lasciato il calcio. Per il cugino, 16 anni e 183 centimetri, il bello comincia adesso, anzi domani, quando la Roma giocherà un recupero con la Fiorentina, che potrà dire molto sulle prospettive di una squadra ancora a punteggio pieno.

Totti come modello: sin troppo facile per uno che è alla Roma dai Pulcini, e che prima ancora giocava nel Testaccio, che ora neanche esiste più, perché nel campo con più storia della Capitale qualcuno sta costruendo un parcheggio. “Mette tristezza vederlo così, specialmente per uno che ha cominciato lì. Sono arrivato alla Roma che avevo 10 anni: Trani, Bordi, Tomassetti, siamo rimasti in pochi di quel gruppo. E pensare che sarei potuto finire alla Lazio: venne a chiedermelo proprio Lotito, che mi aveva visto una volta che affrontai il figlio, che ha l’età mia. Arrivò con tutti i suoi bodyguard, ero bambino, mi mise pure paura, dissi di parlare con mio padre. È romanista da sempre, come me: sapevo che non lo avrebbe permesso”.

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 22 ottobre ’13)