ALEANDRO ROSI

Centrocampista
Nato a Roma il 17 maggio 1987
Esordio in A: 29 maggio 2005, Roma-Chievo 0-0

1997-98 LAZIO A 0 0 0 0
1998-99 LAZIO A 0 0 0 0
1999-00 ROMA A 0 0 0 0
2000-01 ROMA A 0 0 0 0
2001-02 ROMA A 0 0 0 0
2002-03 ROMA A 0 0 0 0
2003-04 ROMA A 0 0 0 0
38 2004-05 ROMA A 1 0 1 0
28 2005-06 ROMA A 17 0 9 0
28 2006-07 ROMA A 19 2
28 2007-08 ROMA A 0 0 1 0
28 Ago.2007 CHIEVO B 16 0
87 2008-09 LIVORNO B 37 0
87 2009-10 SIENA A 30 1 0 0

(legenda)

Rispetto ai due coetanei con cui ha fatto il ritiro l’estate scorsa, è venuto alla ribalta con qualche anno di ritardo, se di ritardo si può parlare, per un ragazzo diventato maggiorenne pochi mesi fa. Ma, se Grillo era salito alla onori della cronaca nel 2001, quando lasciò la Lazio per passare alla Roma, e Cerci aveva conquistato il suo quarto d’ora di notorietà già dalla gestione Capello, con un precoce esordio che mancò poco fosse condito da un gol, negli ultimi tempi Aleandro Rosi si è preso un buon numero di rivincite. Scendere in campo alla prima giornata è un gran bel segnale, specialmente se, al momento di stilare le convocazioni, la lista degli indisponibili comprendeva solamente un paio di seconde linee ferme per squalifica, e due nuovi acquisti come Kharja e Alvarez, cinque e sette anni più di lui, si sono divisi tra panchina e tribuna. Spalletti lo stima, e non fa nulla per nasconderlo: per l’ex tecnico dell’Udinese quel ragazzo alto, magro e dinoccolato ha la stoffa per imporsi nel campionato italiano.

Proprio sul campo della squadra friulana, sul finire della scorsa stagione, Aleandro visse un pomeriggio agrodolce, in bilico tra soddisfazione e delusione: nella lunga vigilia della gara – la Roma aveva già diffuso i convocati, e lui era già stato incluso, quando la giornata di campionato fu rinviata per la morte del Papa – fu inserito per la prima volta nella numerazione della prima squadra, con soli diciotto giocatori a disposizione e la certezza di non andare lì solo per seguire la partita dalla tribuna. Un giorno da ricordare, con il sapore dell’occasione sprecata: le squalifiche di Totti e Panucci imponevano il centrocampo a cinque, quelle di De Rossi e Perrotta resero necessario il saccheggio della squadra primavera: debuttarono in tre, lui rimase in panchina. L’esordio arrivò lo stesso, il 29 maggio, pochi minuti prima che calasse il sipario su una stagione pessima per la Roma e splendida per lui, che di lì a poco avrebbe festeggiato – bandiera in mano, per le vie di Lecce – uno scudetto primavera che a Roma aspettavano da quindici anni.

“Rosi a livello tattico è un giocatore molto importante, che può coprire un’infinità di ruoli – commenta Paolo Berrettini, ct dell’under 19, poche ore dopo averlo inserito, insieme a Freddi e Marsili, nella lista dei convocati per una doppia amichevole con l’Ucraina – può fare l’esterno alto come il terzino, sia a destra che a sinistra. In queste gare probabilmente lo utilizzerò come centrocampista d’attacco, ma in prospettiva ha tutto per diventare un grande terzino destro: tecnicamente è bravo, spinge molto ed ha una gran progressione. E so che Spalletti la pensa allo stesso modo. Ha personalità, si applica negli allenamenti: ci conto moltissimo, se passeremo il turno di qualificazione l’estate prossima avremo i Campionati Europei, e lui può essere una delle stelle della manifestazione. Lo avevo adocchiato da tempo, l’anno scorso non allenavo questo gruppo ma avevo pensato di chiamarlo sotto età, con gli ’86 e forse anche con gli ’85. Non ho avuto il tempo di provarlo, gli impegni di alcune nazionali si erano sovrapposti e molti giovani della Roma servivano alla prima squadra, altrimenti avrei potuto anche portarlo al Mondiale under 20”. (Francesco Oddi - 2 settembre ‘05)

La scheda (asroma.it)

La carriera in nazionale (figc.it)