SIMONE SANNIBALE

Difensore
Nato ad Albano Laziale (Rm) il 10 marzo 1986
Esordio in A: -

2001-02 LAZIO A 0 0 0 0
2002-03 LAZIO A 0 0 0 0
2003-04 LAZIO A 0 0 0 0
43 2004-05 LAZIO A 0 0 0 0
2005-06 LAZIO A

(legenda)

Dal Riverside Stadium di Middlesbrough al Comunale di Stagno, provincia di Livorno, in meno di 48 ore. Migliaia di chilometri di distanza, un universo intero tra i due mondi calcistici, ma per Simone Sannibale, difensore centrale classe ’86, non fa differenza. Lui, che giovedì sera ha “rischiato” di fare il suo esordio in Coppa Uefa contro campioni del calibro di Viduka e Hasselbaink, si è ritrovato meno di due giorni dopo a giocare con la formazione Primavera a Livorno ed a marcare Allegri e Iarrusso, che non è proprio la stessa cosa. E lo ha fatto con la stessa tranquillità con cui lo avrebbe fatto giovedì, se fosse stato chiamato in causa da Mimmo Caso. La tranquillità di chi ha la testa sulle spalle e non pensa di essere arrivato al top, ma solo sul primo gradino di una carriera, se lo augurano i tifosi della Lazio, lunga e luminosa.

Difensore centrale dotato di un gran fisico, è alto 1.85, forte di testa e bravo nell’anticipo. Una vera cerniera, uno di quei difensori che nessun attaccante vorrebbe trovarsi di fronte e che ogni portiere vorrebbe avere a protezione. Nonostante il mancato esordio europeo di giovedì sera, Simone è già da un bel pezzo nell’orbita della prima squadra. Mimmo Caso, che lo ha allenato lo scorso anno in Primavera dove ha imparato ad apprezzarne le straordinarie doti dentro e fuori dal campo, lo tiene in grande considerazione. Lo dimostrano i mille dubbi del tecnico, che fino all’ultimo è stato incerto se schierarlo o no giovedì sera. Simone con la prima squadra ha partecipato a tutto il precampionato. Dalle tournèe in Giappone e in Inghilterra, dove ha esordito dal primo minuto con la maglia biancoceleste, all’esordio vero e proprio in una gara ufficiale. Nella Scala del calcio, ovvero lo stadio di San Siro, Sannibale ha giocato una manciata di minuti nella finale della Supercoppa di Lega persa dalla Lazio contro il Milan, entrando al posto del suo idolo Fernando Couto. Una grande esperienza, un’emozione difficile da raccontare, ma che non gli ha impedito di rituffarsi con grande umiltà nella realtà del campionato Primavera.

Un fastidioso infortunio muscolare al polpaccio gli impedito di giocare in Coppa Italia contro il Cesena, mentre per squalifica ha saltato la gara d’esordio in campionato contro l’Ascoli. E’ sceso in campo nella vittoriosa trasferta di Arezzo e non ha potuto giocare contro il Grosseto proprio perché convocato per la trasferta di campionato contro l’Inter a San Siro. Ancora San Siro, ma questa volta Caso non lo ha mandato in campo, rimandandone l’esordio in campionato. Due esordi sfiorati, uno in campionato ed uno in Coppa Uefa, ma la consapevolezza di esserci. Di fare ormai parte di un gruppo dove i giovani stanno prendendo sempre più piede, vedi De Sousa, Delgado, Melara (in campo giovedì sera per quasi novanta minuti a causa dell’infortunio di Giannichedda), e dove stanno dimostrando sempre di più la loro importanza. Portando quella ventata di freschezza e di rinnovamento, tanto auspicata dai vertici societari. Non importa se l’esordio arriverà domenica prossima o tra qualche mese, l’importante è aver varcato il confine. Sapere, e aver dimostrato, che Simone Sannibale può far parte del gruppo e che, se chiamato in causa, si farà trovare pronto.

(Gianluca Piacentini | Il Corriere dello Sport-Stadio | 7 novembre 2004)