CRISTIANO SPIRITO

Difensore
Nato a Roma il 12 gennaio 1992
Esordio in A: -

2003-04 LODIGIANI C2 0 0
2004-05 ROMA A 0 0 0 0
2005-06 ROMA A 0 0 0 0
2006-07 ROMA A 0 0 0 0
2007-08 ROMA A 0 0 0 0
2008-09 ROMA A 0 0 0 0
Gen.2009 LAZIO A 0 0 0 0
2009-10 LAZIO A 0 0 0 0
2010-11 LAZIO A 0 0 0 0

(legenda)

Ha vinto tanto, nel settore giovanile, la classe ’92, lo scudetto Giovanissimi e la fase italiana della Manchester Cup, ed è cambiata tanto, rispetto al primo nucleo, quello dei Giovanissimi Sperimentali 2004-05, affidati a Dario Pisani. Erano 26 quell’anno, 25 all’inizio di questa stagione, ma solo 9 facevano parte del nucleo originario: da pochi giorni sono rimasti in 8, e quello che se n’è appena andato, Cristiano Spirito, è quello che all’epoca era considerato forse il più forte. L’estate del 2003 fu quella in cui Franco Sensi decise di chiudere i rubinetti al settore giovanile, tagliando il budget, e Bruno Conti fu costretto ad allestire sole 6 squadre, rinunciando agli Esordienti: i ’92 furono radunati 12 mesi dopo, a 12 anni, quando la Lazio aveva già scelto il meglio su piazza. Tra i bambini della Roma c’erano due talenti che si contendevano un posto in area di rigore, Scardina e Montini, quello che rubava l’occhio era il numero 2, pescato nella Lodigiani, un terzino destro che sulla fascia sembrava non conoscere la fatica, macinava il campo su e giù, arrivando spesso e volentieri sul fondo, per servire le punte.

L’anno successivo, nei Giovanissimi Coppa Lazio, affidati ad Andrea Stramaccioni, nonostante l’arrivo di Palma dal Montecassino, Spirito giocò più di tutti, 26 partite su 27, tutte dal primo minuto, portando spesso la fascia di capitano, specialmente dopo l’infortunio al ginocchio di Patrizio Severini. Dodici mesi dopo, nell’anno dello scudetto, le presenze furono 30 su 30, intervallate da una convocazione a Coverciano per il Torneo di Natale, ma nella fase finale gli capitò per la prima volta di uscire per scelta tecnica dall’undici titolare: di fronte c’era il Napoli di Iuliano e Trotta, il talentino che in estate è stato portato via dal Manchester City, a gennaio la Roma li aveva affrontati nella finale del torneo di Bastia Umbra, rimediando la prima sconfitta stagionale. Stramaccioni affidò la fascia destra a De Prosperis, un marcatore invece di un fluidificante, e Spirito finì in panchina, dove si è ritrovato anche domenica scorsa, nel derby Allievi Nazionali: il padre non ha gradito, ed è andato a protestare con Ivano Stefanelli.

Stramaccioni, nel frattempo, dopo aver affidato la maglia numero 2 a Palma, aveva provato a cambiargli ruolo: negli Allievi Coppa Lazio, con Di Livio e Sandro Baroni, era stato nuovamente il più utilizzato, nei Nazionali era stato reinventato come interno destro di centrocampo, per sfruttare al meglio corsa e proprietà tecnica, e limitare le conseguenze di un fisico più da ala che da difensore. Nelle ultime due gare, contro Cisco e Lazio, Stramaccioni ha optato per un cambio di modulo, dal 4-3-2-1 ad un più offensivo 4-2-3-1 e Spirito, che fino a quel momento aveva giocato 8 partite su 9, di cui 7 dal primo minuto, si è ritrovato in panchina per due gare di fila. Domenica la richiesta di chiarimento con Stefanelli, che ha risposto comunicandogli lo svincolo. Una vicenda che ricorda quella capitata giusto un anno fa a un altro talento mai completamente mantenuto Daniele Conti, poi andato a cercar fortuna alla Lazio. E non è detto che Spirito non faccia la stessa fine, anche se è in corsa pure la Cisco.
(Francesco Oddi - 12 dicembre ’08)