GENNARO TUTINO

Attaccante
Nato il 20 agosto 1996
Esordio in A: -

2007-08 JUVE DOMIZIA dil.
2008-09 NAPOLI A 0 0 0 0
2009-10 NAPOLI A 0 0 0 0
2010-11 NAPOLI A 0 0 0 0
2011-12 NAPOLI A 0 0 0 0

(legenda)

È l’unico del Napoli che ancora gioca in Europa: Gennaro Tutino partirà nel pomeriggio per la Francia, per giocarsi – con Svizzera e Svezia, oltre ai padroni di casa – le qualificazioni all’Europeo under 17. A 15 anni: il più giovane di una Nazionale in cui gioca uno come il milanista Cristante, che ha già esordito in Champions League. Martedì pomeriggio l’ultima partitella, contro la Berretti del Siena, sotto gli occhi di Arrigo Sacchi, poi la scrematura: i 24 che hanno fatto il ritiro a Coverciano con Zoratto sono diventati 18. E il più piccolo c’era ancora. «Una gran bella soddisfazione – racconta – dopo aver perso parte già alla prima fase delle qualificazioni. Perdemmo la prima, giocai titolare le altre due, che vincemmo».

Sfidare quelli più grandi per lui ormai è un’abitudine: lo scorso anno coi ’96 – l’annata d’oro del vivaio azzurro: oltre a lui ci sono altri due nazionali, Palmiero e Gaetano con l’under 16 – raggiunse la finale per lo scudetto Giovanissimi, questa stagione l’ha cominciata sotto età, con gli Allievi di Liguori, a dicembre è passato con 2 anni di anticipo in Primavera. Due gol all’esordio, 4 nelle prime 4 partite. «Il premio di tanti sacrifici, miei ma soprattutto dei miei genitori. Sono di Napoli centro, per arrivare a Castelvolturno ci vorrebbe un’ora, e così la società ha deciso di mettermi in convitto. Siamo in 7, quattro della Primavera e tre degli Allievi. Mi avevano preso che avevo 12 anni, giocavo a Pozzuoli, in una società affiliata, la Juve Domizia. Gioco esterno d’attacco, destra o sinistra senza differenza, se serve anche seconda punta». Senza un vero modello, almeno per quanto riguarda il mio ruolo. «Da ragazzino mi piaceva Ronaldo. Ma il Fenomeno, mica Cristiano. E del Napoli mi piace molto Hamsik. Anche se io ho caratteristiche completamente diverse. Il Napoli l’ho visto tante volte da raccattapalle, ricordo bene la partita con la Steaua, e il boato impressionante quando Cavani segnò all’ultimo il gol della qualificazione. Col Chelsea invece stavo in tribuna… anche se a dirla tutta non lo amo il caos dello stadio, preferisco vederle davanti alla televisione le patite. Certo, giocarci, in quello stadio, sarebbe un’altra storia…».

(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 23 marzo ’12)


La carriera in nazionale (figc.it)