MATTIA VALOTI

Centrocampista
Nato a Vicenza il 6 settembre 1993
Esordio in A: -

2007-08 ALBINOLEFFE B 0 0 0 0
2008-09 ALBINOLEFFE B 0 0 0 0
2009-10 ALBINOLEFFE B 0 0 0 0
2010-11 ALBINOLEFFE B 1 0
57 2011-12 MILAN A 0 0 0 0

(legenda)

In comune hanno il cognome importante e la voglia di ripercorrere le orme di papà. Gianmario Comi, Mattia Valoti e Simone Andrea Ganz sono i tre figli d’arte di casa rossonera. Comi e Valoti sono arrivati quest’ estate, Allegri li ha aggregati alla prima squadra e tutti e due hanno segnato un gol nel primo test, Ganz è uno dei gioiellini della Primavera del Milan. Tutti e tre hanno lo stesso ruolo dei papà.

Gianmario è figlio di Antonio Comi, attaccante degli Anni 80 cresciuto nel vivaio del Filadelfia, ora responsabile del settore giovanile granata. Undici anni nelle giovanili del Toro, poi la chiamata del Milan, a cui non si può dire di no: «È stata una decisione difficile, sono tifoso granata e questa società la porterò sempre nel cuore. Il legame affettivo è molto forte, però quando ho saputo che c’era il Milan ho deciso d’istinto: è un onore essere qui. Mio padre mi ha lasciato libero di scegliere. Quando hai un cognome importate deve avere personalità per poter reggere il confronto». Gianmario è un attaccante puro, che ama vivere in area di rigore e s’esalta nel gioco aereo: «Da ragazzino ho avuto due modelli, Inzaghi e Pulici. Pippo è un esempio, lui e Gattuso mi danno tanti consigli. Sono venuto qui per giocarmi tutto, il futuro si vedrà. È stato strano segnare con una maglia diversa da quella del Toro. Ho rivisto il gol alla Solbiatese una volta e basta, bisogna sempre guardare avanti. Il mio pregio è anche il mio difetto: in campo non mollo mai, devo imparare a dosare meglio le energie».

Mattia è figlio di Aladino, centrocampista ex Atalanta e Piacenza, ora direttore sportivo dell’ AlbinoLeffe. Contro la Solbiatese ha giocato dall’inizio e ha assaggiato subito i rimproveri di Ibrahimovic: «Ma io non me ne sono neanche accorto, l’ho letto sui giornali. Solo una volta mi ha detto che avrei dovuto passargli la palla. Comunque è giusto che i compagni mi riprendano, è un modo per stimolarmi. Io e mio padre siamo molto diversi, lui era un giocatore di quantità, io sono più tecnico. Però mi ha insegnato a non mollare mai. Io nasco centrocampista centrale, in nazionale faccio la mezzala sinistra ma nell’AlbinoLeffe giocavo trequartista. Mondonico mi ha paragonato a Pastore, mi dicono che come movimenti gli assomiglio. Allegri ci segue molto, l’altro giorno dopo l’allenamento si è fermato un quarto d’ora con me per spiegarmi certe posizioni. Seedorf mi ha preso sotto la sua ala protettrice, mi sta aiutando ad inserirmi».

Simone Andrea è figlio di Maurizio Ganz, protagonista dello scudetto rossonero del ‘99. Nel 2008 lo volevano sia Milan sia Inter, ma il ragazzo, tifoso rossonero, ha fatto una scelta di cuore. «Essere figlio di Ganz è una grande responsabilità, mio padre è molto amato dai tifosi e io sogno di vincere lo scudetto con il Milan come lui. Di papà ho il fiuto del gol però mi piace più giocare la palla, costruire. Mi paragonano a Milito, ma io non ho mai avuto un modello. L’anno scorso mi sono allenato diverse volte con la prima squadra: Pato è straordinario, fa cose incredibili. Papà quando può viene a vedermi, mi dice dove sbaglio ma non è mai stato ingombrante, per me è un punto di riferimento. A chi pensa che sia un raccomandato ho sempre risposto con i gol».

(Fabiana Della Valle - La Gazzetta dello Sport - 25 luglio ’11)


La carriera in nazionale (figc.it)