FEDERICO VARANO

Centrocampista
Nato a Vigevano (PV) il 31 gennaio 1995
Esordio in A: -

2007-08 ATALANTA A 0 0 0 0
2008-09 ATALANTA A 0 0 0 0
2009-10 ATALANTA A 0 0 0 0
2010-11 ATALANTA B 0 0 0 0
2011-12 ATALANTA A 0 0 0 0
2012-13 ATALANTA A 0 0 0 0
94 2013-14 ATALANTA A

(legenda)

Trentotto e due. Domenica sera dopo il 4-1 e il gol-capolavoro alla Fiorentina il termometro è schizzato alle stelle. Ma nemmeno la febbre ha fermato il talento di Federico Varano. Con un gol, il più bello a suo dire dei nove sin qui realizzati comprese le coppe, e un assist ha trascinato l’Atalanta alla semifinale contro il Milan. Finta, dribbling secco su Madrigali e sinistro a giro imparabile. «È una cosa che ho dentro: in campo mi lascio guidare dall’istinto, senza pensarci più di tanto. Come domenica». Ha dedicato il gol a un amico scomparso, ma di solito esulta facendo il “morso del varano”, «un’esultanza nata coi compagni un anno fa leggendo il titolo di un giornale». Ora sogna la finale scudetto: «Il Milan lo conosciamo bene: Petagna, Cristante... e davanti sono forti. In campionato abbiamo vinto all’andata e perso al ritorno, sarà una battaglia durissima ma partiamo alla pari».

Varano vuole mordere ancora. Fin dai primi calci nella sua Vigevano mostrava un talento sopra la media. «L’abbiamo visto all’oratorio del GiFra — ricorda il suo primo allenatore Davide Donati — e non è stato difficile notarlo: dribblava tutti con una facilità non comune ai bambini di 6 anni. Così lo abbiamo segnalato subito all’Atalanta». Rimase colpito anche il maestro Raffaello Bonifaccio, un talent-scout formidabile: «Dribbling, rapidità, facilità nell’andare in gol. È arrivato da noi bambino, ma quando sei in presenza di un talento naturale vale la pena rischiare. Fu così anche per Donadoni, Tacchinardi e Locatelli». Federico ha sempre bruciato le tappe e mostrato numeri incredibili. Anche contro il Milan, come ricorda Bonifaccio: «Con i Pulcini a Linate stiamo perdendo 1-0 con il Milan, lo rimando in campo nel finale, segna due bellissimi gol e ci fa vincere: uno spettacolo per gli occhi».

Dai Pulcini alla Primavera, Varano ha fatto tutta la trafila nell’Atalanta, segnando gol importanti come quello al Barcellona allo «Scirea» che attirò l’attenzione anche dei club inglesi, su tutti l’Aston Villa. Sirene che suonarono a vuoto. Mancino puro, un amore viscerale per Del Piero («da piccolo mio zio ha provato a inculcarmi la fede bianconera, ora non sono juventino ma Ale è un modello, in campo e fuori») e i tunnel che gli hanno fatto prendere anche qualche rimbrotto anche da Favini. Qualcuno l’ha paragonato a Morfeo, il gol di domenica ha ricordato il primo Cassano, più semplicemente l’Atalanta potrebbe aver trovato in casa l’erede di Bonaventura. Non a caso qualche settimana fa l’ha blindato per la seconda volta allungandogli il contratto fino al 2017.

(Guido Maconi - La Gazzetta dello Sport - 4 giugno ’13)


La carriera in nazionale (figc.it)