YAGO FALQUE SILVA

Centrocampista
Nato a Vigo (Spagna) il 4 gennaio 1990
Esordio in A: -

2007-08 BARCELLONA A 0 0
45 2008-09 JUVENTUS A
2009-10 JUVENTUS A
Ago.09 BARI A 0 0
Gen.10 JUVENTUS A

(legenda)

Domani la firma. Poi Yago Falquè Silva, 18 anni, baby attaccante del Barcellona e delle selezioni giovanili spagnole, diventerà ufficialmente bianconero: «Speriamo che il Barcellona in queste ore non ci tiri un brutto scherzo...», afferma il direttore sportivo Alessio Secco. «Però il ragazzo vuole solo la Juve, quindi chiuderemo. È un talento naturale, l’abbiamo seguito più volte e deciso di portarlo da noi. Con lui presentiamo una serie di ragazzi interessanti». Colpi mirati. Colpi da intenditori visto che con pochissimi euro il direttore sportivo bianconero ha portato a Torino ragazzi in carriera. Si alleneranno con la prima squadra ma, il più delle volte, andranno a rinforzare la formazione Primavera di Maddaloni che con loro rischia di diventare un ruollo compressore. Sullo svedesino (Ekdal), per la cronaca, segnaliamo che in queste ore il club di corso Galileo Ferraris ha rifiutato tre offerte, una di serie A e due di B: Reggina, Livorno e Parma. Resterà con Ranieri. A crescere assieme all’altro fenomeno che porta il nome di Fausto Rossi. La politica delle giovane promesse e dei campioni, dunque, prosegue. E’ quello che ha auspicato John Elkann nel vernissage di Villar Perosa. Una strategia che dovrebbe permettere alla Juve di essere protagonista sia in Italia sia in Europa.

Così la Juventus è riuscita a soffiare Yago al Barcellona. Lo scorso dicembre il quotidiano spagnolo Sport rivelò un piano dei dirigenti del Barcellona per blindare i suoi gioiellini. Già, perché la dirigenza blaugrana, scottata dagli scippi di Merida e Fabregàs (entrambi attirati dalle sterline dell’Arsenal) voleva evitare di perderne altri. E nella lista degli intoccabili, composta da sette stelline, figurava il nome di Yago. poi qualcosa è cambiato. Yago ha subito rotto con il club e ha cominciato guardarsi attorno anche perché il nuovo tecnico Pep Guardiola, che ha preso il posto di Frank Rijkaard, non l’ha perso in considerazione portandolo ad allenarsi con lui. E neppure Luis Enrique, responsabile tecnico della squadra B, ha sentito il dovere di tenerlo in considerazione. Brava la Juve che, grazie ad una soffiata, l’ha visto in più di un’occasione e negli ultimi giorni l’ha contattato. Domani, lo ripetiamo, la firma. E subito dopo il ragazzo verrà accompagnato a Vinovo per visitare gli impianti. E si metterà subito a disposizione di Claudio Ranieri per imparare i segreti dei grandi fuoriclasse bianconeri.

Nel 2007 Yago ha preso parte alla spedizione dell’Under 17 iberica in Corea del sud, conclusa con il secondo posto degli spagnoli sconfitti in finale dalla Nigeria. Il baby fenomeno ha giocato tutte e sette le partite assieme al talento e amico Bojan Krkic e ai compagni Merida e Isma segnando due gol. Un quartetto offensivo eccezionale, vero punto di forza della formazione del ct Santisteban. E in queste partite mondiali è stato osservato da diversi club. Tra questi Celta Vigo, Ajax, Liverpool e, addirittura, Manchester United. La Juve, dunque, è stata brava ad anticipare una concorrenza così agguerrita.

Il ragazzino può giocare anche sulla fascia ma la trequarti è la sua zona del campo preferita. Mancino dal talento purissimo, Yago ha grande fantasia come il suo idolo, il brasiliano Rivaldo. E come l’ex milanista ama accentrarsi per scaricare il tiro. La sua specialità è la conclusione secca che si abbassa all’improvviso e beffa i portieri avversari. Preciso e puntale nelle aperture, disinvolto negli assist, non è un grande scattista. Motivo per cui, quando viene impiegato sulla fascia, per saltare l’uomo si affida alla sua tecnica purissima. Il palleggio è il suo piatto forte.

«Lo abbiamo seguito, visionato: è un giocatore che in prospettiva ha qualità – dichiara Claudio Ranieri – dobbiamo far questo tipo di investimenti per la prima squadra e per il settore giovanile. La strada tracciata già con Albin Ekdal è quella giusta. Ma un conto è dirlo, un altro è farlo. Yago è molto bravo tecnicamente, va rafforzato perché è esilino, ma ha tutti i numeri per diventare un buon giocatore».

(Camillo Forte | Tuttosport | 31 agosto 2008)