Dopo 4 partite in maglia viola senza finire sul tabellino dei marcatori, e 4 palle gol sprecate nel solo primo tempo, ogni volta che Kenneth Zohore toccava la palla si levava un mormorio di disapprovazione. Al quarto dei 6’ di recupero della ripresa sarà proprio lui, abbassandosi per colpire di testa un angolo di Campanharo, a firmare l’1-1, garantendo i supplementari a una Fiorentina che si era trovata sotto al 17’ del primo tempo, rigore procurato e trasformato dal laziale Barreto, evitabilissimo fallo di Ashong.

Sempre Zohore sarà protagonista dell’altro episodio chiave della gara, il rigore a 3’ dalla fine del secondo supplementare che spegnerà le speranze di una Lazio che aveva già tremato pochi secondi prima per un paio di ottime occasioni buttate al vento da Matos. Campanharo trasforma, Scarfagna – il migliore dei suoi, e non avrebbe neanche dovuto giocare, se Berardi, titolare e capitano, non fosse stato richiamato a Roma da Reja per l’Europa League, insieme a Rozzi e Zampa – subito dopo il 2-1 nega il tris a Zohore e a capitan Agyei, ma al secondo di recupero deve arrendersi di nuovo. A firmare il 3-1, il 15enne Gondo, secondo centro in Primavera, sfruttando una palla vagante in area. Prima dell’apoteosi finale, il danese nero arrivato venti giorni fa dal Copenhagen con l’etichetta – che si prestava a facili ironie – di cugino di secondo grado di Drogba, aveva sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, a partire dal 13’, quando Agyei lo aveva pescato davanti alla porta, fino al 45’, tiro di destro (non il suo piede) a lato di poco, su cross del solito, ottimo, Bittante. Si rifarà nel momento decisivo, l’attaccante che aveva giocato in Champions al Camp Nou di Barcellona: niente derby, sarà la Fiorentina a contendere alla Roma l’accesso alla finale del Viareggio.

(Francesco Oddi - Corriere Fiorentino - 16 febbraio ’12)

La scheda (uefa.com)

Rimonta viola, 3-1 alla Lazio ai supplementari (violachannel.tv)