CAMPIONATO GIOVANISSIMI NAZIONALI [1991] 2005-06
Regular season - Fase finale - Finalissima - Albo d'oro

FINALE

Gio 15 giugno | Inter-Bari 5-4 dcr (1-1) | Perugia, stadio “Renato Curi”

INTER (4-2-3-1): Gervasio; Scaccabarozzi (24’st Maiese), Santonocito, Caldirola (5’st Vignali), Marchi (3’sts Piras); Moscatiello, Ricci; Laribi (21’st Uggè), Obi, Santon (1’st Co’, 1’sts Kyeremateng); Destro (24’st Puntoriere). A disp. Di Marco, Tremolada. All. De Paoli
BARI (5-3-2): Bellosguardo; Campanale (1’st Ragone, 2’sts Del Zotti), Longo, Galasso, Monopoli (11’sts Iurlo), Loiacono (31’st Ippolito); Montemurro, Bocconi (1’st Pontrelli), Bruno; Palazzo (1’st Bellomo), Galano (21’st Porcelli). A disp. Levante, Asselti. All. Catalano
ARBITRO: D’Agostino di Empoli
MARCATORI: 10’pt Destro, 33’st Ippolito, 4’pts Montemurro, 8’pts Puntoriere
AMMONITI: Moscatiello (I), Montemurro, Bellosguardo (B)
SEQUENZA RIGORI: Bruno (Bari) gol, Obi (Inter) palo, Iurlo (B) parato, Moscatiello (I) gol, Montemurro (B) parato, Ricci (I) gol, Pontrelli (B) gol, Kyeremateng (I) gol, Bellomo (B) parato

Rimane tinto di nerazzurro lo scudetto Giovanissimi, anche se per la seconda volta negli ultimi cinque anni, è l’Inter e non l’Atalanta a far festa. I bergamaschi di Eugenio Perico, campioni in carica, erano già fuori dal girone della Final Eight, pagando non il primo pareggio, reti bianche in una sorta di finale anticipata con la squadra milanese, ma il secondo con la Fiorentina, uscendo con cinque punti e zero sconfitte in gare ufficiali. A contendere il titolo all’Inter il Bari di Lorenzo Catalano, che per buona parte della partita ha recitato il ruolo della vittima sacrificale, contro il maggiore tasso tecnico della squadra di Massimo De Paoli, un lungo curriculum giovanile impreziosito da quindici anni tra i Giovanissimi Nazionali e la Primavera del Brescia, guidando anche la storica annata di Diana, Pirlo e Bonazzoli. I pugliesi, qualificati per miglior differenza reti negli scontri diretti, in una parità a quota sei con Milan e Brescia, venivano dati per spacciati alla vigilia della partita, e l’andamento della stessa non sembrava in grado di smuovere il pronostico, fino a quando, nel terzo minuti di recupero del secondo tempo, un rinvio in mischia della difesa nerazzurra carambolava su Ippolito, in campo da pochi secondi, e finiva in rete, pareggiando il vantaggio di Mattia Destro. Neppure cinque minuti di supplementari e lo stesso Ippolito, che due giorni prima aveva firmato il raddoppio con il Milan che era valso l’accesso in finale, rimetteva in mezzo con la punta una punizione procurata e battuta dal talento bambino Bellomo, permettendo a Montemurro di insaccare di testa, prima di un pareggio conteso tra Ricci e Puntoriere. Ai rigori un super Gervasio – tre parate su cinque – regalava ai nerazzurri un titolo meritato per potenzialità e rendimento di campionato (sessantaquattro punti su sessantasei disponibili nella regular season, settantuno gol fatti e quattro subiti, Manchester Cup vinta per la terza volta di fila, una sola sconfitta ma ininfluente nel ritorno degli ottavi con il Napoli).

Mister De Paoli presentava i suoi con un 4-2-3-1 reso imprevedibile dal talento straordinario ma anarchico del nigeriano Obi, che teoricamente doveva partire alle spalle di Destro, tra Laribi e Santon (molto buona la sua prova, non si è capito come mai sia uscito nel primo intervallo), ed in pratica ha fatto spesso la seconda punta, si è allargato sulla fascia ed ha chiuso con qualche minuto persino dietro alla linea dei centrocampisti. A coprire la difesa, retta da capitan Caldirola, uno degli elementi di maggior prospettiva, un’ottima coppia di mediani formata da Ricci e Moscatiello, già convocato sotto età in nazionale con i ’90. Obi, Destro e Laribi avevano dato spettacolo in apertura di gara, il vantaggio era arrivato grazie ai primi due, con un pregevole spunto sulla sinistra del nigeriano, sfruttato con un elegante dribbling sul portiere dal centravanti. La partita sembrava in ghiaccio, tanto che, dopo una buona accelerazione di Laribi neutralizzata dal portiere ed un palo esterno colto da Obi che si era intestardito nel voler tirare dalla linea di fondo, De Paoli toglie il suo uomo gol, mettendo in campo Puntoriere. Nel supplementare sarà decisivo anche lui, con un bel tiro da fuori che impegna seriamente Bellosguardo, costretto alla deviazione in corner. E proprio sulla battuta dalla bandierina Ricci indirizzerà in porta il pallone del due a due, toccato dallo stesso Puntoriere in prossimità della linea: prima, ed in posizione sospetta, per alcuni, dopo per i giocatori dell’Inter. Tra il secondo pareggio ed i rigori saranno ancora i nerazzurri a cercare di vincere la partita – molto pericoloso un pallonetto su punizione di Moscatiello, alzato dal portiere e ricaduto sulla testa di Obi, che non è riuscito ad indirizzare in porta – ma l’obiettivo verrà raggiunto solamente dal dischetto, quando, dopo il palo colto al primo tentativo da Obi, Moscatiello, Ricci e Kyeremateng trasformano con freddezza e precisione, facilitati dalle prodezze di Gervasio, che ipnotizza Iurlo, Montemurro e Bellomo, rendendo inutile la decima esecuzione. (Francesco Oddi)


(le foto sono liberamente riproducibili citando come fonte www.campionatoprimavera.com)