CAMPIONATO EUROPEO UNDER 19
Fase finale - Finalissima - Albo d'oro

FINALE

Domenica 16 luglio 2023
Ta' Qali (Malta)

PORTOGALLO-ITALIA 0-1

PORTOGALLO (4-3-3) Gonçalo Ribeiro; Gonçalo Esteves, António Ribeiro (46’st Luis Gomes), Gabriel Brás, Martim Marques (1’st Martim Fernandes); Samuel Justo (1’st Diogo Prioste), Nuno Félix, Gustavo Sá (31’st Nabian); Carlos Borges, Rodrigo Ribeiro, Hugo Félix (38’st Miguel Falé). A disp. Diogo Pinto, Jorge Meireles, Da Rocha, João Gonçalves Vasconcelos. All. Milheiro
ITALIA (4-3-3) Mastrantonio; Missori, Dellavalle A., Dellavalle L., Regonesi; Ndour (20’st Lipani), Faticanti (35’st Pisilli), Hasa; Kayode, Esposito Fra., Vignato (35’st Koleosho). A disp. Palmisani, Chiarodia, D'Andrea, Bozzolan, Amatucci, Turco. All. Bollini
ARBITRO Jablonski (Germania)
MARCATORI 19’st Kayode
NOTE ammoniti Gabriel Brás, Samuel Justo, Missori, Ndour, Gustavo Sá, Kayode, Mastrantonio

L’Italia Under 19 di Alberto Bollini è campione d’Europa. Tolta l’Under 21 (che non viene considerata una selezione giovanile) la Federcalcio fino a stasera poteva vantare un solo trofeo, l’Europeo Under 19 vinto nel 2003 da Paolo Berrettini, alla guida della fortissima classe 1984, Aquilani in regia, Pazzini in area, Giorgio Chiellini nella curiosa posizione di esterno sinistro di centrocampo, con Padoin a destra, e i vari Lodi, Mantovani, Della Rocca e Ferronetti. Ora che quei protagonisti hanno smesso e cominciato ad allenare – con Aquilani c’era Scurto e Raffaele Palladino, passato dalla Primavera 2 alla serie A col Monza – a Malta hanno vinto – come allora battendo in finale il Portogallo – ragazzi che all’epoca non erano neanche nati, i talenti della classe 2004, integrati da tre 2005, a partire dal terzo dei fratelli Esposito, Francesco Pio, che il mese scorso aveva perso in finale il Mondiale Under 20, giocato sotto età, insieme al coetaneo Lipani, 2 apparizioni in B con il Genoa, e ai due centrocampisti della Roma Primavera Pisilli e Faticanti. Il primo ha già esordito in serie A (insieme a Missori, appena ceduto al Sassuolo), il secondo solamente in Europa League, perché Mourinho gli ha preferito Tahirovic, poi venduto all’Ajax: Faticanti si è rifatto arrivando fino in fondo nelle due manifestazioni giovanili più importanti. Il suo europeo era iniziato in sordina, saltando le prime due, per una squalifica e alcuni problemi fisici ereditati dal Mondiale in Argentina: al suo posto prima il viola Amatucci, poi il 2005 Fabio Chiarodia, nato in Germania, e appena passato dal Werder Brema al Borussia Moenchengladbach. Contro Polonia, Spagna e Portogallo il numero 16 azzurro si è ripreso posto e fascia di capitano, finendo per alzare la coppa, al termine di una gara non facile, contro una squadra che il 6 luglio, nella seconda gara del girone, era andata sotto di un gol e poi aveva dilagato, battendo 5-1 gli azzurrini.

Merito del lavoro psicologico fatto da un maestro come Alberto Bollini, che nel 2003 aveva lasciato la Primavera della Lazio per tentare la fortuna in serie C. Aveva già vinto uno scudetto coi biancocelesti, ne ha portato a casa un secondo nel 2012-13 (con Strakosha, Cataldi e Keita Balde, battendo l’Atalanta di Conti, Caldara e Gagliardini), ha lavorato con Sampdoria e Fiorentina, e dal 2019 è entrato in Federcalcio, iniziando con i 2001 in Under 19: ora, vista anche la stima di Roberto Mancini, che lo ha già inserito nel suo staff, potrebbe diventare il nuovo tecnico dell’Under 21, dopo l’addio di Nicolato (che a sua volta nel 2018 perse in finale l’Europeo Under 19, sempre contro il Portogallo, con l’Italia di Zaniolo, Scamacca, Pinamonti e Kean).

Bollini, con la sola eccezione del rientro dopo la squalifica del gigante Ndour, al posto di Pisilli, conferma lo schieramento che aveva fatto l’impresa giovedì con la Spagna, con un terzino a fare l’ala destra, l’inesauribile Kayode (mossa decisiva, visto che il talento d’origine nigeriana, scartato dalla Juventus e preso dalla Fiorentina dopo un anno in D, firmerà il gol-partita) e al suo posto, come quarto di sinistra, l’atalantino Regonesi, che aveva iniziato l’Europeo da centrale (lo ha sostituito il torinista Alessandro Dellavalle, in coppia con il cugino Alessandro, della Juventus). Sembra uno schieramento difensivo, ma consente di tenere nei tre di centrocampo Luis Hasa, altro bianconero, nato in Ciociaria da giocatori albanesi: piccolino ma velocissimo, gioca con il 7 ma ha piedi, intuizioni e classe da numero 10. Quella maglia la porta Samuele Vignato, italo-brasiliano cresciuto nel Chievo insieme al fratello maggiore, Manuel, classe 2000, ora al Bologna: lo voleva il Bayern Monaco quando era sotto contratto, tutti quando è rimasto svincolato per il fallimento dei veneti, lo ha portato a Monza Adriano Galliani, definendolo il miglior 2004 d’Italia. Potrebbe aver ragione, e infatti è uno dei pochi ad aver esordito in A: 5 presenze, come Luca D’Andrea del Sassuolo, scivolato in panchina per problemi fisici. Missori ne ha 3, Pisilli una, 5 in Liga per Koleosho, nato in Connecticut da padre nigeriano e madre canadese d’origine italiana, tesserato per l’Espanyol: è l’unico ad aver segnato tra i grandi, nel 3-3 con l’Almeria dell’ultima giornata, ma in azzurro non è ancora riuscito a lasciare il segno. Ndour, che a 16 anni aveva lasciato l’Atalanta per il Benfica, è stato appena ceduto al Paris Saint-Germain, il portiere Mastrantonio è rientrato alla Roma dopo 10 presenze in C, in prestito alla Triestina. Per tutti gli altri solo Primavera, anche se il trionfo europeo darà una bella accelerata a parecchie carriera, a partire proprio da Kayode, Hasa e Faticanti.

La prima occasione arriva al 9’: Missori va al cross da trequarti, Esposito alza il destro ma non riesce a deviare in porta (e con il sinistro sarebbe stato molto più facile). Ndour e Hasa ci provano da fuori: entrambi i tentativi finiscono sul fondo, ma il secondo con deviazione di un difensore. Al 19’ l’Italia sblocca: Regonesi a sinistra avanza e serve Hasa, che mette in mezzo un preciso cross da sinistra, Kayode salta di testa, sovrastando Martim Marques, la palla è sul palo di Gonçalo Ribeiro (classe 2006, il più giovane in lista), che però interviene in modo goffo, e la palla finisce in rete. Al 28’ Estevez prova a lanciare Rodrigo Ribeiro, chiuso in uscita da Mastrantonio, l’Italia risponde con una bella azione manovrata, ma il cross di Esposito, servito di tacco da Hasa, viene deviato in angolo. Poi la squadra di Bollini ci prova da destra: Ndour serve Esposito, che poco prima aveva fatto ammonire Gabriel Brás e Samuel Justo: stavolta il centravanti dell’Inter controlla e tocca indietro, indovinando l’inserimento centrale di Hasa, destro di prima intenzione da fuori, bloccato da Gonçalo Ribeiro. Lo juventino ci riprova poco dopo, conclusione potente, da fuori area, palla alta non di molto. Gustavo Sa fa ammonire prima Missori poi Ndour, nel recupero: punizione dal limite, lo specialista Hugo Felix (fratello di Joao, cresciuto come lui nel Benfica, che nel 2019 lo ha venduto all’Atletico Madrid per 126 milioni) calcia sopra la traversa.

Il Portogallo cambia due giocatori, uno dei nuovi entrati, Diogo Prioste, ci prova da fuori, blocca senza problemi Mastrantonio. Il primo tentativo azzurro della ripresa è del solito Vignato, che parte in dribbling da metà campo, ma il suo sinistro viene bloccato in due tempi da Gonçalo Ribeiro. Il numero 10 azzurro non riesce a concludere, un paio di minuti dopo, sprecando un ottimo cross dal fondo di Missori, il Portogallo risponde con un bel destro da fuori di Gustavo Sá, che si libera bene, ma vede la sua conclusione deviata in angolo dal piede di Andrea Dellavalle. Poi ci prova Martim Fernandes, di testa da posizione ravvicinata, respinge Mastrantonio, che blocca anche il destro da fuori di Gustavo Sá. L’Italia prova a uscire dal guscio con un tiro da fuori di Esposito, ma l’assistente alza la bandierina ancor prima della parata, Lipani (subentrato a uno spento Ndour) mette in rete a gioco ampiamente fermo: l’interista ci riprova alla mezz’ora, ben servito dal solito Hasa, ma il suo destro finisce sul fondo. Carlos Borges aggira Kayode e lo fa ammonire, la punizione di Felix è una telefonata a Mastrantonio. Il laterale della Fiorentina era da poco passato da ala destra nel 4-3-3 a terzo centrale nel 5-3-2, con l’ammonito Missori che si allarga come quinto, e mette subito in mezzo un bel pallone per Vignato, che controlla e calcia, ottimo intervento di Gonçalo Ribeiro in uscita. Poi il numero 10 azzurro lascia il posto a Koleosho, fuori anche Faticanti, che passa la fascia proprio a Missori, compagno per anni Roma, come Pisilli, che subentra e si piazza inerno destro, con accentramento di Lipani. Poi tanto nervosismo e poco da segnalare, fino al quinto e ultimo minuto di recupero, quando esce di poco un destro al volo del subentrato Herculano Nabian, ex Vitória Guimarães B, che quest’anno ha giocato nella Primavera dell’Empoli, senza fare sfracelli (appena 3 gol in 32 partite). Non poteva essere lui a rovinare una festa attesa da vent’anni.