Dalla Slovenia a San Siro, passando per Wembley. Questo è il cammino di Rene Krhin, il predestinato. Il 19enne è approdato ad Appiano Gentile nel gennaio 2007, insieme al suo connazionale Vid Belec, dal Maribor, squadra della sua città natale. Una della tante scoperte di Pierluigi Casiraghi, talent scout dell’Inter, che lo prese nonostante Krhin avesse un problema alla tibia della gamba sinistra e non giocasse da quattro mesi (lo aveva visto tempo prima in un quadrangolare con l’Under 17 della Slovenia). Sul centrocampista c’erano altre squadre, ma l’Inter fu la più veloce di tutti. Il ragazzo fu così aggregato agli Allievi Nazionali, si fece male al ginocchio destro nell’aprile 2007 e ripartì nel 2008-09 con la Primavera allora allenata da Vincenzo Esposito.

Da quel momento, il giovane Krhin ha fatto tanta strada, fino ad essere adocchiato da José Mourinho, che lo ha portato nel ritiro estivo statunitense con la prima squadra. Tanta l’umiltà del nerazzurro, come molte volte - l’ultima al termine della sfida contro il Catania - lo Special One ha ricordato. Da settembre il centrocampista ha bruciato le tappe, fino ad esordire con la Slovenia nell’amichevole contro l’Inghilterra, a Wembley. Da lì a poco ha debuttato anche con l’Inter, nella sfida contro il Parma (13 settembre), per poi avere sabato sera la sua seconda chance. Nelle ultime settimane anche Manchester City e Liverpool si sarebbero interessati al gioiellino.

(Salvatore Riggio | Tuttosport | 26 ottobre 2009)

La scheda (archivio.inter.it)